Il presidente Usa Donald Trump aggiunge un nuovo tassello alla guerra commerciale contro la Cina. Questa volta nel mirino finisce Huawei, da mesi nel mirino dell’inquilino della Casa Bianca per via del suo ruolo chiave nello sviluppo delle tecnologie 5G. Ieri il colosso delle tlc è finito, insieme alle sue 70 filiali, nella lista nera delle entità commerciali.
La mossa, annunciata dal ministro del Commercio statunitense, Wilbur Ross, “impedirà che la tecnologia americana venga utilizzata da entità straniere in un modo tale da minare la sicurezza nazionale Usa o gli interessi di politica estera”.
Allo stesso tempo, Trump ha anche firmato un decreto per impedire alle società americane di utilizzare apparati di telecomunicazioni prodotti da aziende straniere che comportano dei rischi per la sicurezza del Paese: un provvedimento pensato in chiave anti-cinese, contro Huawei e Zte.
Huawei, a sua volta, ha definito “irragionevoli” le restrizion imposte dagli Stati Uniti. Secondo la società, il divieto di operare negli Usa finirà per danneggiare imprese e consumatori, frenando gli sforzi per sviluppare il 5G.
“Limitare Huawei non renderà gli Usa più sicuri o più forti, ma servirà solo a limitare gli Usa ad alternative inferiori, ma più costose, lasciando in ritardo il Paese nella distribuzione del 5G”, oltre a creare “altre gravi questioni legali”.
L’iscrizione di Huawei nella Entity List del Bureau of Industry and Security (Bis) comporta che le società americane avranno bisogno di un’apposita licenza per vendere o trasferire tecnologia a Huawei. Tra le società americane fornitrici del gruppo cinese ci sono Intel, Qualcomm, Micron, Seagate, Western Digital e Broadcom.