Con la crisi che morde, onorare pagamenti è diventato sempre più un’impresa difficile da portare a termine per aziende e famiglie italiane. Dalle scadenze del mutuo della casa alle rate di finanziamento per l’auto, passando per bollette di luce e gas, è decisamente lungo l’elenco di debiti “dimenticati” he nel 2018 ha raggiunto il suo livello record: 82,3 miliardi di euro, con un aumento del 15% circa rispetto ai 71,4 miliardi del 2017.
E’ quanto mette in luce dal IX Rapporto annuale Unirec – l’Unione nazionale delle imprese a tutela del credito, da cui emerge che il recupero di questa montagna di soldi diventa sempre più difficile, poiché circa la metà di questi (il 48%, pari a 39,5 miliardi) sono crediti deteriorati, tra Npl e insoluti di vecchia data. Di questi il 31% riguarda le imprese e il 69% i consumatori.
In parallelo, il totale dei crediti recuperati si stabilizza a 7,8 miliardi, con un ritmo di crescita più moderato che sfiora il 5% influenzato dagli Npl, la cui gestione diviene progressivamente più difficoltosa nel tempo.
“A partire dal 2015 – ha commentato il Presidente Francesco Vovk – è iniziata l’accelerazione dei crediti deteriorati che, usciti dal sistema bancario, sono stati intercettati dalle nostre imprese. L’aumento dello stock da recuperare ha avuto un impatto sulla complessità dei processi, che necessitano di tempi di gestione più lunghi da parte delle nostre società: in media 5 o 6 anni con piani di rientro dilazionati rispetto a un massimo di 12 mesi per la gestione dei crediti con anzianità molto recente”.