L’articolo è stato scritto dalla nostra lettrice Azzurra Sichera ed è tratto dal magazine Wall Street Italia di maggio nel quale fa parte del lungo dossier dedicato a come investire la liquidità parcheggiata sui conti correnti dagli italiani.
Qualche giorno fa riflettevo sui proclami che periodicamente ritornano, che siano campagne di comunicazione o allarmismi sui social. Ce n’è uno in particolare che è un vero e proprio must, uno di quelli che non passa mai di moda: “Il futuro è incerto”.
Quando ci viene detto, o forse sarebbe meglio dire, continuamente ripetuto, che “Il futuro è incerto” cosa vogliono comunicarci che già non sappiamo? Con la parola “futuro” si intende “ciò che sarà” o “ciò che sta per essere”, ovvero qualcosa di lontano dalla nostra percezione, che potrebbe rientrare soltanto nella sfera delle possibilità, delle proiezioni.
Dubbi socratici. Ma allora perché ribadirci che è incerto quando sappiamo già di non sapere, in memoria di Socrate, con certezza cosa succederà domani o tra due ore? Forse perché vogliono alimentare la paura – che è già dentro di noi – per ciò che non conosciamo e che non possiamo controllare?
Questioni di sentiment. In questo clima di sfiducia e di incertezza hanno trovato terreno fertile altri tipi di slogan e di propaganda, che non sono altro che declinazioni e varianti del “Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo”. C’è una grande attenzione al presente, all’attimo, al qui e ora. Bello, entusiasmante anche, ma secondo me nasconde una fregatura.
A nessuno viene in mente che il domani è già pronto e noi, invece, no? Il domani sta per arrivare e noi non possiamo certo dirgli che eravamo troppo impegnati con il presente, anche perché quello è già passato, ci ha già voltato le spalle.
Orizzonti temporali. Con l’allungamento della vita media dovremmo smettere di pensare solo all’oggi e cominciare a fare scelte consapevoli per il nostro futuro, specie per la tutela dell’ultima parte della nostra vita perché non ci sarà nessuno a farlo per noi. Il futuro è incerto? Allora tocca a noi trovare gli strumenti per affrontarlo, a cominciare dalla tutela di ciò che ci potrà garantire serenità, ovvero i nostri risparmi.
In cerca di una bussola. Siamo consapevoli che navighiamo a vista, sappiamo che – prima ancora del futuro – è il nostro presente a essere incerto, e finiamo così per sbagliare due volte: la prima perché pensiamo solo a sopravvivere all’oggi e la seconda perché, spaventati e sfiduciati, non investiamo più sul futuro.
Se, invece, riusciamo a fare qualcosa, ci sembra sempre troppo poco. C’è chi i soldi per la cassa di previdenza del proprio ordine professionale se li fa “regalare dai genitori per Natale”; chi invece è costretto a coprire solo un trimestre e non un intero anno “perché la cifra richiesta è troppo alta”, a volte spropositata rispetto al reddito dichiarato.
Soluzioni pratiche. C’è chi ha trovato delle soluzioni di investimento “ma i tassi sono dello zero virgola qualcosa, non di più”; chi aveva cominciato a versare dei soldi in un fondo assicurativo ma ha dovuto smettere quando non gli hanno più “rinnovato il contratto”.
C’è chi ha pensato a un piano di accumulo variabile, nel quale è previsto un versamento con cadenza mensile che potrebbe aumentare ma che “alla fine rimane sempre fisso sui cinquanta euro”. E la domanda che rimbomba nella testa è continuamente la stessa: “Basterà?”.
Storie che si somigliano, di chi è consapevole ma allo stesso tempo si sente impotente.
Trovare risposte a lungo termine. Che fare quindi? Intanto non rimandare più, non continuare a sottovalutare un problema reale con cui bisognerà fare seriamente i conti, non solo in senso letterale.
Iniziare una vera e propria programmazione con obiettivi e scadenze, cercando le risposte nelle competenze di professionisti del settore quando sentiamo di non conoscere le risposte, fino ad arrivare a eliminare quel “fai da te” che il più delle volte crea solo altri problemi.
Far crescere i risparmi. I nostri risparmi sono l’unica cosa su cui possiamo fare affidamento per affrontare il futuro ma non possiamo permetterci che vengano continuamente attaccati dalle banche, che devono far quadrare i conti, o vivere nel terrore che la nostra liquidità finisca in mano allo Stato per sanare il suo debito, che cresce in modo esponenziale giorno dopo giorno.
Così come è inutile lasciarli fermi e improduttivi.
Fiducia nel consulente. Riporre la nostra fiducia in un consulente finanziario che sappia consigliarci su come gestire correttamente le nostre risorse, in base anche agli obiettivi che ci siamo prefissati, è al momento l’unica soluzione per eliminare parte delle preoccupazioni. Il futuro non sarà più incerto, almeno in parte, se saremo capaci di affrontarlo già oggi. Se sapremo dotarci degli strumenti giusti e affiancarci alle persone in grado di indicarci la strada.
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