Sembrava cosa fatta, invece alla fine qualcosa è andato storto nel matrimonio tra Fiat Chrysler Automobiles e Renault. La conferma è arrivata nella notte dal gruppo FCA che ha annunciato il ritiro “con effetto immediato” dell’offerta d’integrazione da 33 miliardi di euro.
A mettere i bastoni tra le ruote è stato poco prima il governo francese, che detiene una quota dl 15% del capitale di Renault. I funzionari francesi hanno chiesto altro tempo per poter ottenere da FCA altre concessioni.
Renault, al termine della riunione del board andata avanti per oltre 6 ore, aveva fatto sapere di non essere stata in grado “di prendere una decisione a causa della richiesta manifestata da rappresentanti dello stato francese di posticipare il voto ad un altro consiglio”.
Nozze saltano, reazione negativa dei mercati
Immediato il contraccolpo a Wall Street dove il titolo Fca ha perso il 3,71% nelle contrattazioni after hours. Pesanti entrambi i titoli all’avvio odierno delle Borse europee. A Milano FCA apre in calo del 3,6%. Peggio ancora fa Renault, che a Parigi perde fino all’8%.
La casa francese viene punita per l’atteggiamento extra protettivo del governo francese a tutela degli interessi industriali nazionali e l’ostilità del partner giapponese per un’operazone che inclusa Nissan avrebbe fatto nascere il primo gruppo del settore al mondo per auto vendute (15 milioni su base annua), “con indiscutibili vantaggi sul fronte industriale e finanziario per le tre società coinvolte nella fusione”, dice Roberto Russo, amministratore delegato di Assiteca SIM.
Nonostante una “intesa di massima” tra le parti fosse data per raggiunta, il cda ha sposato la linea del ministro francese dell’Economia. Nella giornata di ieri Bruno Le Maire ha detto di non avere fretta di chiudere, ribadendo la sua volontà di tutelare l’industria francese e il gruppo automobilistico d’Oltralpe.
Il governo parigino, principale azionista della casa di Boulogne-Billancourt con una partecipazione pari al 15%, si era detto favorevole alla fusione, ma allo stesso tempo aveva espresso una serie di condizioni per dare il suo via libera all’operazione.
Pesa anche decisione di Nissan di osteggiare fusione
Secondo il Wall Street Journal, inoltre, due rappresentanti di Nissan nel consiglio di amministrazione di Renault avrebbero ritirato l’appoggio alla proposta di fusione, alimentando i dubbi sull’impegno di Nissan a salvaguardare l’alleanza con Renault qualora l’operazione andasse in porto.
In Francia “non vi sono attualmente le condizioni politiche perché una simile fusione proceda con successo”, ha scritto in una nota la casa del Lingotto. Fca continua “ad essere fermamente convinta della stringente logica evolutiva di una proposta che ha ricevuto ampio apprezzamento sin dal momento in cui è stata formulata e la cui struttura e condizioni erano attentamente bilanciati al fine di assicurare sostanziali benefici a tutte le parti”.
Fca ha dunque espresso la propria gratitudine ai vertici di Renault ed ai suoi partner Nissan e Mitsubishi “per il loro costruttivo impegno in merito a tutti gli aspetti della proposta”.