Le nuove misure intraprese dalla Bce per sostenere i mercati e l’area euro impostando condizioni di finanziamento molto favorevoli, erano largamente attese e pertanto hanno deluso in un primo momento i mercati azionari. Tuttavia, il fatto che il board abbia discusso, in caso di emergenza, della possibilità di tagliare i tassi o di varare un nuovo piano di Quantitative Easing, ha riportato il sereno.
Per ora, nonostante le velleità ultra dovish, la situazione non cambia di molto: Mario Draghi e i colleghi del board hanno deciso di mantenere invariato il costo del denaro fino al 2020 inoltrato e di continuare a reinvestire il ricavato recuperato dai titoli riscattati nel quadro piano di Quantitative Easing .
Sul mercato valutario, l’euro è in progresso così come i rendimenti dei Bund, ma le Borse sono scivolate dopo che la Bce, che ha rivisto le stime su economia e inflazione, ha deciso di estendere la forward guidance, ossia la promessa di mantenere bassi i tassi di interesse più a lungo, fino a metà 2020. I mercati, tuttavia, scommettono su un taglio dei tassi in futuro più che in una stretta monetaria.
Bce, novità su TLTRO, PIL e inflazione
Le previsioni sul PIL sono state ritoccate del +0,1% nel 2019, ma in ribasso dello 0,2% per il 2020 e dello 0,1% per il 2021. Quanto all’inflazione è visto un raffreddamento e poi una risalita a fine anno. Ma sul medio termine i prezzi al consumo dovrebbero aumentare.
L’istituto di Francoforte, che vede una crescita più debole il resto dell’anno per via dell’escalation della guerra dei dazi, delle incertezze politiche e delle vulnerabilità dei mercati emergenti, offrirà denaro facile al sistema bancario con tassi convenienti, nell’ambito del nuovo round (il terzo) di TLTRO.
Nell’intento di favorire i finanziamenti alle aziende, in particolare le piccole e medie imprese, il tasso di interesse di ogni operazione sarà superiore di 10 punti base rispetto al tasso medio applicato alle altre operazioni di riferimento tradizionali di rifinanziamento (al momento allo 0%).
In concreto questi prestiti dovrebbero permettere alle banche di prestare soldi con più facilità all’economia reale. I tassi negativi sono un bell’incentivo per le banche a usare i soldi anziché tenerli parcheggiati presso la Bce.
“Il tasso al quale le operazioni TLTRO III saranno effettuate sarà di 10 punti base sopra la media dei tassi applicati nelle operazioni di rifinanziamento principali durante la vita del TLTRO rispettivo. E sarà pari al tasso di deposito più 10 punti base per quelle banche che supereranno un certo benchmark di riferimento creditizio”, ha annunciato Draghi. Significa che per le banche che distribuiranno una grande quantità di credito nell’economia, il tasso potrebbe scendere anche fino al meno 0,3%.