Efpa Meeting: “Mifid2, rendicontazioni dopo metà agosto. E comunque non cambierà niente”
“Le rendicontazioni ai clienti saranno spedite dopo Ferragosto, ma una volta spedite non succederà niente”. A garantirlo è Massimo Arrighi, ex amministratore delegato di Fideuram e, oggi, consulente di AT Kearney, dal palco del suo intervento all’Efpa Italia Meeting 2019 in corso a Torino, all’Auditorium del Lingotto.
Perché non succederà niente? “Chiediamolo ai consulenti in sala“, provoca Arrighi, “se è cambiato qualcosa dopo l’introduzione della Mifid 2 nel rapporto con i loro clienti. E’ cambiato qualcosa? No, niente“. Ma non è la sola provocazione con cui Arrighi – a Torino giocava in casa (è stato non solo un dipendente del gruppo Intesa Sanpaolo, ma nella città sabauda ha anche studiato) – è riuscito a scaldare la platea di professionisti arrivati, come di consueto, da tutta Italia. Arrighi infatti rispondeva a Marco Deroma, il presidente di Efpa Italia, che nel suo intervento di apertura, ha ricordato che “l’introduzione della Mifid 2 ha costretto la categoria ad affrontare due criticità, il tema della competenza e la trasparenza sui costi nelle rendicontazioni” e che “i professionisti certificati a oggi sono 6.013, mentre l’obiettivo è arrivare a 8.000 entro la fine del mio mandato”.
Rendicontazioni: lo stile Charles Schwab
Arrighi ha spiegato che se un big player internazionale puntasse sul mercato italiano proponendo un’offerta modulare in stile Charles Schwab potrebbe arrivare al 10% del mercato senza particolari difficoltà: “Su 1.000 miliardi di euro vorrebbe dire circa 100 miliardi di euro di masse”. Numeri che non potrebbero lasciare indifferenti e che potrebbero portare le altre reti a rimodulare l’offerta. Charles Schwab è un vero e proprio “full service broker” con 3300 miliardi di dollari attuali di masse sotto consulenza con oltre 100 miliardi in asset gestiti tramite ETF, dove è il quinto operatore del mercato.
Da diversi anni è diventata anche banca e non c’è servizio finanziario che non offra ai proprio clienti. Dalle azioni alle obbligazioni, dai fondi alle assicurazioni, dall’intermediazione alla consulenza e gestione.
“Splittare la fee”
L’ex numero uno di Fideuram ha voluto lanciare una provocazione ad Anasf e ad Assoreti. E lo ha fatto parlando del team di consulenti finanziari:
“In Merrill Lynch e Morgan Stanley i clienti più facoltosi vengono seguiti da team di consulenti, che come in Italia, sono tied agent e dipendono da una mandante. Negli Stati Uniti ho conosciuto una persona che gestiva un patrimonio di un miliardo da solo. Una volta per andare da un cliente facoltoso a proporre delle soluzioni di private equity si sono presentati in tre: lui e altri due colleghi esperti in materie fiscali e in private equity. La questione della fee è stata risolta spedendo una mail alla mandante per chiedere lo split delle fee, ma solo per questo cliente”, la chiosa di Arrighi.