Una notizia che il mercato non voleva e che gelera’ il sangue nelle vene ai trader di Wall Street e creera’ seri problemi alla rielezione di George Bush: nel mese di luglio il numero di nuovi occupati nel settore non agricolo negli Stati Uniti e’ salito di appena 32.000 unita’. Cio’ vuol dire che l’economia americana cresce, ma non crea lavoro. Lo ha comunicato il Dipartimento del Lavoro Usa.
Il dato sull’occupazione
e’ una doccia fredda soprattutto perche’ e’ clamorosamente inferiore alle aspettative del mercato. Il consensus degli economisti era infatti per un incremento di 243.000 nuovi occupati. Da notare che nessuno degli analisti interpellati nei sondaggi si aspettava un numero inferiore a 170.000; cio’ conferma per l’ennesima volta quanto sbagliate siano le stime delle grandi banche d’affari, e quanto “manipolate” dall’eccesso di ottimismo possano essere queste previsioni. Mai comunque era accaduto, per questo particolare dato economico, che il gap consistesse in un errore di oltre 200.000 nuovi occupati.
Il tasso di disoccupazione e’ sceso al 5.5% dal 5.6% del mese precedente. Si tratta del valore piu’ basso dall’ottobre 2001. Le attese erano di un dato stabile. Ma a nessuno, di fatto, interessa il tasso di disoccupazione, visto che i disoccupati non sono nemmeno piu’ calcolati statisticamente.
Se non bastasse questa sfilza di notizie negative, Il Dipartimento del Lavoro ha inoltre rivisto al ribasso il dato sull’occupazione del mese di giugno: in quel mese l’economia americana ha creato 78.000 nuovi posti di lavoro invece dei 112.000 della prima lettura.
Gary Pollack, che gestisce $12 miliardi per Deutsche Bank a New York ha commentato per Bloomberg che “i numeri sono molto deboli, e’ un dato allarmante per il mercato, che semplicemente non sta creando nuovi posti di lavoro”.
Per quanto riguarda le prossime manovre della Fed, Pollack prevede che la banca centrale americana procedera’ comunque all’aumento di 25 punti base (il FOMC si riunisce martedi’ 10 agosto) per poi restare in attesa di nuove conferme sullo stato della ripresa economica per ulteriori decisioni sui tassi in autunno.
E’ probabile anche, alla luce dei primi commenti degli analisti, che il dato sull’occupazione abbia ripercussioni a livello politico ed esponga George Bush a un’ondata di critiche da parte del candidato democratico John Kerry. L’accusa che verra’ rivolta all’attuale presidente americano e’ di non aver fatto abbastanza per aiutare l’economia e per dare lavoro alla gente comune, concentrandosi invece sui tagli alle tasse per i ricchi.
Ricordiamo che la scorsa settimana e’ stato pubblicato il dato sulla crescita del secondo trimestre del Pil americano (+3%, il dato piu’ basso registrato in oltre un anno). Le attese degli economisti al momento sono di una ripresa sia nel terzo che nel quarto trimestre 2004 e di una espansione del 4.5% su base annua. Il rallentamento del mercato del lavoro tuttavia ha gia’ portato alcuni economisti a limare la crescita al 4%.
Per chi sia interessato al modo in cui viene calcolato questo importante dato macroeconomico: Come leggere i dati sul mercato del lavoro USA