Mercati

Mediaset: il titolo corre in Borsa grazie a Mediaforeurope (Mfe)

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

A cura di Matteo Oddi

Avvio di settimana più che positivo per il titolo di Mediaset, che ieri ha guadagnato il +4,23%. Gli investitori italiani hanno accolto di buon occhio la notizia, comunicata venerdì scorso dal gruppo legato alla famiglia Berlusconi, secondo cui le due Mediaset di Italia e Spagna si uniranno per creare la holding Mediaforeurope (MDE).

“Di questo progetto internazionale ne abbiamo parlato circa un anno fa e da allora ci abbiamo lavorato costantemente. Ora finalmente siamo pronti a partire” ha annunciato Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset.
Una volta completata la fusione, la nuova società deterrà il 100% di Mediaset Spa e il 100% di Mediaset España; sarà quotata alle Borse di Milano e Madrid e avrà sede in Olanda.

La holding garantirà sinergie di costi, con incrementi di efficienza e risparmio tra 100 e 110 milioni entro il 2023, corrispondenti a un net present value di circa 800 milioni. Gli azionisti percepiranno un dividendo straordinario pari complessivamente a 100 milioni di euro e un buy back fino a 280 milioni al perfezionamento della fusione.

Analisi del titolo Mediaset a cura di EXANTE

Mediaset (MS) ha aperto la seduta della vigilia in forte gap up, facendo registrare un +6% nei primi minuti di contrattazione. Al momento della scrittura il titolo scambia in rialzo dello 0,83% a 2,834 euro, ancora lontano dai massimi del 2019 a 3,038 euro (toccati il 25 gennaio).

La sessione di venerdì si era conclusa in positivo del 3,02%; le contrattazioni si erano aperte a 2,67 e chiuse a 2,69 euro. Nel mese di maggio il titolo del gruppo televisivo italiano ha affrontato un consistente sell-off, che ha portato le azioni a un deprezzamento pari a circa il 13%.

Ancora una volta il mercato è stato frenato dalla resistenza situata a quota 3 euro, livello che il mercato non riesce a recuperare ormai da oltre un anno. Successivamente la rottura al ribasso del pivot point a 2,75 euro del 23 maggio, aveva contribuito a innescare nuove vendite e a estendere la fase di debolezza.

La mossa di ieri sembrava potenzialmente in grado di invertire il trend, anche se per un miglioramento deciso del quadro tecnico serviva recuperare quota 3,05 in chiusura. Le prossime resistenze sono posizionate a 2,855 e 2,980; mentre troviamo supporti a 2,59 e 2,505.