Diventano sempre più concrete le possibilità che possa essere Boris Johnson il prossimo Primo ministro britannico e succedere così a Theresa May. Ormai è data quasi per certa la vittoria dell’ex sindaco di Londra e sostenitore della Brexit della prima ora. I parlamentari conservatori hanno tenuto giovedì il primo round di votazioni, nel quale sette candidati sono passati al secondo turno, mentre tre sono stati eliminati.
Johnson ha ottenuto 114 voti nel voto segreto dei parlamentari conservatori, con il ministro degli Esteri Jeremy Hunt al secondo posto con 43 voti. Gli altri contendenti passati al secondo round, che si terrà martedì 18 giugno, sono: Michael Gove al terzo posto con 37 voti, Dominic Raab (27 voti), Sajid Javid (23 voti), Matt Hancock (20 voti) e Rory Stewart (19 voti). Eliminate invece le due donne in corsa, l’ex ministro per i Rapporti col parlamento Andrea Leadsom e il ministro del Lavoro Esther McVey, oltre all’ex sottosegretario all’Immigrazione Mark Harper.
Il vincitore verrà annunciato dal partito nella settimana che comincia il 22 luglio. Con la leadership di Johnson torna lo spettro di un no deal nel negoziato sulla Brexit con l’Unione europea, no deal che l’ex sindaco considera l’opzione B. “Il mio obiettivo non è un no-deal, ma il no deal deve restare sul tavolo come ultima risorsa”, aveva dichiarato nel suo primo evento pubblico nella corsa per succedere a Theresa May.
La possibilità che Boris Johnson si metta alla guida del Regno Unito avvicina quello scenario che il segretario generale della commissione Martin Selmayr anticipava anni fa: un “G7 horror“ con Donald Trump, Beppe Grillo e proprio Boris Johnson.