Usa, prezzi import in calo: era dal 2007 che Cina non esportava tanta deflazione
I prezzi import Usa hanno registrato a maggio una variazione negativa del -1,5 per cento su base annua. Rispetto ad aprile, secondo il Bureau of Labour Statistics americano, i prezzi import hanno registrato una variazione negativa dello 0,3% del mese precedente. Il dato è sotto le attese degli analisti che indicavano una discesa dello 0,2%.
Al netto delle importazioni di petrolio i prezzi import hanno registrato un -0,3 per cento rispetto al mese precedente. La Cina ha esportato la maggiore deflazione da settembre 2007 (vedi grafico).
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Wall Street apre in modo stabile con l’attenzione rivolta a Nvidia, che pubblicherà i risultati trimestrali. Gli investitori monitorano da vicino la domanda dei nuovi chip Blackwell per l’IA, mentre le tensioni geopolitiche continuano a influenzare i mercati.
Negli Stati Uniti, le domande di mutuo sono in aumento, con un incremento dell’1,7% nell’indice delle richieste di mutuo ipotecario nella settimana del 15 novembre. Anche le richieste di rifinanziamento e nuove domande mostrano una crescita significativa, secondo la Mortgage Bankers Associations (MBA). I tassi sui mutui trentennali sono saliti al 6,90%.