Con la speranza di archiviare la procedura per debito o quanto meno rinviare il dossier all’autunno, il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’economia Giovanni Tria stanno preparando i documenti aggiuntivi da presentare alla Commissione europea.
Il fine è quello di convincere Bruxelles che il deficit dell’Italia si ridurrà nel 2019. Il Tesoro farà affidamento sulle maggiori entrate emerse nei primi mesi nell’anno e sui risparmi derivanti dal minor utilizzo delle due misure varate dal governo giallo-verde, reddito di cittadinanza e Quota 100. In totale si potrebbe arrivare a 2,5 miliardi nel 2019, anche se la valutazione uscita finora dal Mef è più prudente e pari a circa la metà.
Ma il problema, come scrive Il Messaggero, è che per Bruxelles valgono le cifre scritte nella legge di Bilancio ossia 11 miliardi per entrambe nel 2019, destinate a diventare oltre 16 per ciascuno degli anni successivi. A questo punto sul tavolo del governo si presentano tre opzioni come riporta il quotidiano.
La prima e più risolutiva, ma politicamente più ostica, consisterebbe nel fare una norma di legge che vada a ridurre in proporzione i due fondi. La seconda è una comunicazione alle Camere, alle quale segua una risoluzione parlamentare con l’impegno a destinare le minori spese alla riduzione del deficit. Se nemmeno questa ipotesi si rivelasse praticabile, allora al ministero dell’Economia non resterebbe che inviare a Bruxelles i monitoraggi mensili e quadrimestrali già effettuati dall‘Inps sulle due misure, che però sono solo dei documenti tecnico-amministrativi.
Di queste eventualità in settimana i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, discuteranno con il premier Conte e il ministro Tria ma si prevede che entrambi non cederanno alle richieste di tagliare le risorse per reddito di cittadinanza e quota 100 negli anni a venire.