Apple pronta a trasferire produzione fuori dalla Cina
Apple potrebbe spostare la produzione fuori dalla Cina per via della prolungata guerra commerciale tra Washington e Pechino. Lo ha anticipato il quotidiano finanziario Nikkei, specificando che la società californiana ha chiesto ai suoi fornitori primari di valutare l’implicazione dei costi sul trasferimento del 15-30% della loro capacità produttiva dalla Cina al Sudest asiatico.
Tuttavia, secondo diverse fonti consultate dalla testata nipponica, anche se il contenzioso dovesse trovare una soluzione, non ci sarebbe alcun ritorno al passato.
Apple, infatti, ha deciso che i rischi legati al fare affidamento solo sulla manifattura in Cina, come ha fatto per decenni, sono troppo grandi e stanno addirittura aumentando.
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.