Tentare di evitare la procedura di infrazione per deficit eccessivo: così il premier Giuseppe Conte oggi ha fatto il primo passo inviando la lettera tanto attesa, la risposta ai chiarimenti chiesti da Bruxelles.
Destinatari della missiva gli altri 27 Paesi membri Ue, il presidente della commissione Ue Jean Claude Juncker e il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk.
L’Italia non intende sottrarsi alle regole del Patto di stabilità e crescita né intende reclamare deroghe o concessioni rispetto a prescrizioni che, finché non saranno modificate, sono in vigore ed è giusto che siano tenuto in conto dai Governi di tutti gli Stati membri (…) Il governo italiano però con la medesima determinazione avverte l’urgenza e la necessità di stimolare una discussione che miri a ridefinire la governance economica dell’Eurozona e dell’Unione, che non si è dimostrata adeguata ad assolvere i compiti per i quali era stata pensata.
Nella lettera, il premier Conte non manca di riferirsi in toni polemici alla gestione della crisi greca e accuse ai partner europei che fanno una accentuata concorrenza fiscale e alla Germania.
L’Italia e l’Europa sono tanto più danneggiate se questi surplus istigano reazioni protezionistiche da parte dei nostri più importanti partner commerciali.
Una lettera dai contenuti politici quella di Conte che ha come obiettivo dichiarato accelerare i tempi per avviare quanto prima il negoziato ed evitare l’apertura della procedura di deficit eccessivo.
L’ Italia in quanto Paese fondatore della casa comune europea, avverte la piena responsabilità di coltivare un dialogo aperto e costruttivo con la commissione Ue. Lo ha dimostrato anche nel dicembre 2018, allorché un intenso negoziato ha consentito di chiarire i dettagli della nostra manovra (…) Ritengo nostro dovere aprire adesso, senza ulteriore indugio una fase costituente per ridisegnare le regole di governo delle nostre società e delle nostre economie riconsiderando modelli di sviluppo e crescita che si sono rivelati inadeguati di fronte alle sfide poste da società impoverite, attraversate da sfiducia, rancore e delusione.
Conte sottolinea ai leader europei la necessità di aprire una ‘fase costituente‘ per ridisegnare le regole delle nostre società e delle nostre economie andando così contro alle rivendicazioni del vicepremier Matteo Salvini. Che la spaccatura all’nterno del governo giallo-verde è in atto, si sa da tempo e a gettare benzina sul fuoco ci pensa il pentastellato Alessandro Di Battista.
Se il governo dovesse cadere (ndr: una mia possibile candidatura?) Sì, assolutamente si, al 100 per cento“.