Effetto Fed: S&P 500 ai massimi di sempre, rialzisti ringraziano Powell
Il fatto che la Federal Reserve abbia soddisfatto le aspettative ha alimentato l’entusiasmo della Borsa Usa, con l’indice S&P 500 che apre la seduta sui massimi di sempre. Anche Donald Trump si è preso la briga di sottolineare il record con un tweet.
Jerome Powell ha provato a tenere un atteggiamento da falco per tre mesi, ma alla fine la sensazione degli operatori di Borsa (e degli analisi di State Street e Schroders, solo per citarne alcuni) è che cederà alle pressioni del presidente statunitense e a luglio imporrà un tagli dei tassi guida.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.