A pochi giorni dalla scadenza della prima rata dovuta per il 2019 dell’Imu e della Tasi si torna a parlare dell’unione tra le due imposte, ribattezzata la nuova Imu. La proposta di legge, depositata alla Camera il 7 dicembre 2018, incardinata in commissione Finanze alla Camera, prevede la fusione tra Imu e Tasi, come ha sottolineato al Sole24ore.comSole24ore.com Alberto Gusmeroli (Lega), vice presidente della commissione Finanze della Camera e primo firmatario del testo.
Sono commercialista e sindaco di Arona e ho visto l’Imu e la Tasi da tutti i fronti. Ho toccato con mano le difficoltà di avere due imposte molto simili, due calcoli, doppie cose da pagare. Una grande complicazione. L’idea è fare un’unica imposta, neutra. Insomma, semplificare oggi per ridurre l’imposta domani. É un mix virtuoso. Ridurre la tassazione e semplificare i sistemi è il modo migliore per far emergere il sommerso e far crescere l’economia.
Così spiega Gusmeroli secondo cui la proposta, a invarianza di gettito, definisce a regime l’aliquota massima al 10,6 per mille come attuale somma delle due imposte e mira ad una semplificazione delle delibere comunali con un modello uniforme per tutte le amministrazioni.
Il progetto di legge prevede che la tassazione non aumenti. Il contribuente non deve pagare di più, ma deve trovare una situazione semplificata. Via la giungla di aliquote e, come accade nel mio comune e in molti comuni, il bollettino che ti arriva a casa precompilato, con una sola imposta. Che favorirebbe anche il mercato immobiliare perché la complicazione è sempre indice di difficoltà anche nella vendita dell’immobile.