L’economia globale viaggia sull’orlo di una recessione mondiale. È l‘allarme lanciato dagli analisti di UBS, che citano il mancato accordo commerciale tra Usa e Cina e la conseguente escalation delle tensioni tra i due paesi come uno dei fattori scatenanti della prossima crisi economica globale.
“Se l’escalation non viene scongiurata nel corso della prossima settimana, stimiamo che la crescita globale subirà un rallentamento dello 0,75% nei prossimi sei trimestri e i contorni di questa situazione sarebbero simili a quella di una lieve recessione globale di entità simile alla crisi del debito dell’Eurozona o al crollo del petrolio a metà degli anni ’80” scrivono gli esperti della banca, che si aspettano come risposta ad un peggioramento della situazione macro, un allentamento della politica monetaria da parte delle principali banche centrali.
Finora, le due maggiori economie del mondo non sono state in grado di raggiungere un accordo per porre fine alla loro disputa commerciale mentre sono attualmente sul tavolo altri 300 miliardi di dollari di tariffe aggiuntive. Ora i fari sono puntati sul bilaterale tra il presidente Usa Trump e il suo omologo cinese Xi, che si incontreranno in occasione del G20, che si terrà il 28 e 29 giugno prossimi in Giappone.
“Se le nostre stime sono corrette, tutte le principali banche centrali taglieranni i tassi”, hanno spiegato dall’ufficio studi di Ubs, aggiungendo che la Fed ridurrà il costo del denaro di 100 punti base. E la prima mossa (un taglio di 50 punti base) arriverà già a luglio.