Potrebbe presto riaprirsi il dossier Fca-Renault. L’accordo tra Renault e Fiat Chrysler sarebbe stato nell’interesse di tutti e avrebbe portato vantaggi anche alla Nissan. A parlare in questi termini è il presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, che ha preso la parola nel corso dell’assemblea degli azionisti di Nissan.
La riprova è che alla notizia dell’interruzione dei colloqui, chi ha brindato? Tutti i nostri concorrenti, perché sapevano che l’alleanza ne sarebbe uscita rafforzata. Si tratta di una opportunità perduta.
Senard ha risposto ad un piccolo azionista che lo accusava di voler sfruttare la partecipazione nell’azionariato di Nissan a esclusivo vantaggio francese.
“Mi scuso se qualcuno l’ha pensato ma io ho due valori: rispetto per le persone e rispetto per i fatti. E i fatti sono che da quando sono arrivato ho fatto di tutto per rilanciare una alleanza che ho trovato in gravi difficoltà. Ho rinunciato, anche se ne avevo il diritto, a chiedere il posto di Chairman in Nissan, tenendo conto dell’orgoglio dell’azienda. Cerco di guardare al futuro. Mai ho pensato di basare il mio atteggiamento sulle differenze nelle partecipazioni (incrociate). Confermo di essere in favore di una fusione tra Renault e Nissan, ma nessuno cerca di imporla. Chissà, forse il board Nissan tra 10 anni o 20 potrà considerarla. Sulla governance, abbiamo solo chiesto equità e pari trattamento con quanto accade in Renault con i rappresentanti di Nissan. Non possiamo votare in assemblea contro le decisioni del board, che agisce per consenso”.
Il numero uno della casa auto giapponese Hiroto Saikawa a margine dell’assemblea degli azionisti ha sottolineato anche che Nissan è pronta a rivedere la partecipazione azionaria nell’alleanza con Renault se dovesse rendersi necessario, parole che sono state lette come un’apertura alle nozze fra Fca e Renault. L’assemblea degli azionisti di Nissan ha approvato la nuova struttura di governance della società, voluta dal ceo , con l’approvazione del socio francese Renault.
Nel dettaglio Saikawa ha proposto di cambiare la governance della casa automobilistica, con la costituzione di tre comitati: nomine, remunerazione e revisione contabile. Renault aveva minacciato di astenersi, ma alla fine è stato trovato un accordo: il presidente di Renualt, Jean-Dominique Senard, e il direttore generale di Renault, Thierry Bollore’, siederanno in due dei tre comitati