L’ennesima discesa del prezzo del greggio – finito in calo del 2,1% a quota 42,28 dollari al barile – non solleva la Borsa di New York, apparsa debole fin dai primi scambi, una seduta negativa nel primo giorno di convention repubblicana apertasi oggi nell’arena del Madison Square Garden.
A colpire la piazza finanziaria statunitense è stato il dato sui redditi personali a luglio (+0,1%, il peggior incremento dal novembre del 2002) capace di oscurare la ripresa dei consumi attestatisi, nello stesso mese, ad un +0,8% e di spingere i listini in territorio negativo.
Al termine delle contrattazioni, l’indice Dow Jones è arretrato dello 0,71% a 10.122,52 punti mentre lo S&P 500 ha ceduto lo 0,78% a 1.099,16 punti e il Nasdaq l’1,37% a 1.836,49 punti.
Oltre ai dati congiunturali, poi, il mercato newyorchese ha subito una serie allarmi utili annunciati dal colosso alimentare Tyson Foods e dalla società di servizi farmaceutici AccredoHealth. Il primo è calato di circa otto punti percentuali – dopo avere ridotto le stime sui profitti 2004 – mentre la seconda è scesa intorno ai ventuno punti percentuali dopo avere reso noto che il bilancio 2005 dovrebbe apparire inferiore alle attese.
Debolezza diffusa, ancora, nel comparto tecnologico con Oracle (invischiata nel tentativo di acquisire PeopleSoft) che ha ceduto circa un punto e mezzo percentuale sulla scia dei commenti negativi pubblicati sulle stime per il prossimo anno da parte dell’istituto di credito Wells Fargo. In frenata Microsoft, scesa intorno al mezzo punto percentuale dopo avere annunciato, per il 2006, una versione del nuovo Windows Longhorn orfano del servizio WinFs, e Intel, calata di circa un punto e mezzo percentuale nonostante abbia reso nota la creazione di un nuovo microchip dotato di transistor grandi solo 35 nanometri, ossia 35 miliardesimi dimetro.
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Male le società finanziarie, con Charles Schwab che ha lasciato sul terreno circa due punti e mezzo percentuali (malgrado la possibile cessione della controllata SoundView a Ubs per 265 milioni di dollari) e le case farmaceutiche Pfizer (in frenata di circa un punto percentuale) e Imclone arretrata di circa sette punti percentuali.
In controtendenza, infine, la compagnia aerea Us Airways, progredita intorno ai dodici punti percentuali dopo aver ripreso le trattative con i sindacati dei piloti al fine di evitare la seconda bancarotta in meno di due anni e la società immobiliare Lnr, avanzata di circa sei punti percentuali dopo avere accettato la cessione alla finanziaria Cerberus Capital.