L’articolo è tratto dal magazine Wall Street Italia di giugno e fa parte del lungo dossier dedicato alla sostenibilità.
Difficile, ma non impossibile vivere a impatto zero. Essere sostenibili a 360 gradi è un’impresa ardua e sono ancora pochi gli strumenti a sostegno di chi decide di intraprendere una vita che abbia il minor impatto possibile sul pianeta che ci ospita. Non mancano comunque gli esempi di comportamenti virtuosi che riescono a superare anche le difficoltà che ostacolano il perseguimento dell’obiettivo di limitare la nostra ‘impronta ecologica’, ossia l’indicatore ambientale che misura la quantità dei gas ad effetto serra emessi in atmosfera durante le attività umane.
A determinare la nostra impronta sono differenti categorie di consumi, dagli alimenti ai trasporti, passando per le abitazioni in cui viviamo e gli acquisti di beni di consumo e servizi.
In poche parole, scelte di consumo e di mobilità poco sostenibili vanno ad allargare la nostra impronta sul pianeta.
L’Europa già il 10 maggio di quest’anno ha raggiunto l’Overshoot Day, ossia il giorno in cui si è già sfruttato tutta la capacità che gli ecosistemi hanno di rinnovarsi in modo sostenibile. Per l’attuale stile di vita dei cittadini europei servirebbero 2,8 Terre; e l’Italia si scosta di poco con un ‘fabbisogno’ di 2,6 Terre. Molto peggio sono messi gli Stati Uniti con una ‘impronta record’ superiore a 5.29
Un’utile semplificazione dei comportamenti ecosostenibili è nella regola delle 3R: Ridurre, Riutilizzare e Riciclare. I comportamenti virtuosi premiano, come nel modello Treviso, con la raccolta differenziata che supera oltre l’87% rispetto al 55% medio in Italia e si traduce anche in migliori bilanci delle famiglie con la tassa sui rifiuti che nella città veneta è dimezzata rispetto alla media nazionale grazie agli incentivi a produrre meno rifiuti.
La sostenibilità messa in pratica. Etica e democrazia dello spazio sono i capisaldi dietro alla vita a impatto zero, o quasi, di Linda Maggiori, mamma di ben quattro bambini che dal 2011 porta avanti una vita incentrata sulla sostenibilità. Il primo passo è stato quello della mobilità sostenibile, con la rinuncia all’automobile, da molti ritenuta indispensabile ancor di più per famiglie con bambini piccoli. Linda vive a Faenza e ogni mattina si alza all’alba insieme al marito Giovanni, con la missione di limitare al massimo l’impatto della sua famiglia sull’ambiente curando ogni piccolo particolare, dall’ecosostenibilità dell’abitazione alla mobilità di tutti e sei i componenti della famiglia.
Uno stile di vita sobrio che porta di anno in anno ad abbattere la produzione di rifiuti: 1,5 chili di rifiuti indifferenziati in un anno rispetto a una media nazionale di circa 300 kg; plastica quasi zero, meglio il vetro che si presta a un più facile riciclo. E all’organico ci pensa la compostiera, che nutre le piante dell’orto.
LE PREFERENZE DELLE FAMIGLIE ECO FRIENDLY
Comprare sfuso e casa eco-friendly. Il packaging è il primo nemico da affrontare, quindi l’acquistare sfuso è il primo mantra da portare avanti per ogni decisione di spesa. Niente usa e getta, a partire dai pannolini con l’utilizzo di quelli lavabili. Niente alimenti o prodotti che arrivano da lontano con l’ausilio dei GAS (gruppo di acquisto solidale) che si riforniscono di prodotti freschi del territorio. Spazio anche per prodotti da commercio equo solidale.
“Compro sfuso e biologico nei negozietti locali evitando tutto ciò che rientra nella categoria del superfluo – ci ha detto Linda – . Io sono vegana, i bambini no, ma limitano al massimo il consumo di carne alla luce del forte impatto ambientale che hanno gli allevamenti intensivi di bestiame”.
La giornata inizia con una colazione all’insegna di prodotti freschi e poi tutti a scuola in bicicletta o con la cargo bike. La mobilità sostenibile è una delle priorità, pertanto gli spostamenti avvengono in bici oppure con i mezzi pubblici, principalmente in treno.
“Abbiamo coinvolto altre famiglie e in assenza di servizi di car sharing bisogna fare di necessità virtù ricorrendo all’occorrenza anche alla richiesta di un passaggio”, asserisce Linda che nei ritagli di tempo cura dei blog legati al tema ambiente. Affrontare un’intera giornata all’insegna della sostenibilità significa evitare sprechi di ogni tipo e limitare anche il consumismo elettronico. “In casa non abbiamo la tv da tanti anni – confessa Linda – e facciamo anche un utilizzo molto modico del computer e dello smartphone, cercando di evitare ogni tipo di consumismo elettronico ad esempio optando per device modulari come il Fairphone”.
L’ultima azione sostenibile di Linda e Giovanni è la ristrutturazione della casa da poco acquistata grazie anche ai risparmi che derivano dai comportamenti virtuosi. Una ristrutturazione che immancabilmente sta seguendo i dettami della bio-edilizia in modo da pervenire anche in questo caso a un immobile a impatto quasi zero.
Le App per contenere la ‘footprint’
Calcolare l’impatto in termini di CO2 delle nostre azioni non è facile. In soccorso arrivano alcune App, quali footprintcalculator.org o WWF Footprint Calculator, che permettono di calcolare l’impronta ecologica a livello di singolo individuo o di famiglia; spiegano anche come un determinato stile di vita può essere rimodellato per ridurre la nostra impronta.
Tra le Applicazioni che agiscono da ‘facilitatori’ nei comportamenti virtuosi a livello ambientale c’è quella della start-up Mercato Circolare, ideata da Nadia Lambiase e che agisce da luogo di incontro tra centinaia di imprese che producono e/o vendono beni e servizi seguendo i principi dell’economia circolare e i cittadini interessati a prodotti che riducono sensibilmente l’impatto sull’ambiente.
Tra queste realtà spicca la catena Negozi Leggeri, che implementa il concetto di “depackaging” offrendo oltre 1.500 prodotti sfusi; Negozio Leggero è presente in 10 città e recentemente ha superato i confini nazionali aprendo anche a Parigi.
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