Potrebbe presto arriva la fine del populismo per la Grecia con gli elettori ellenici che voteranno in massa domenica per il partito conservatore che dovrebbe vincere.
Gli ultimi sondaggi di opinione suggeriscono difatti che il partito di centro-destra e conservatore, Nuova Democrazia (ND) formerà il prossimo governo, potenzialmente con una netta maggioranza in parlamento, ponendo così fine alla retorica populista dell’attuale primo ministro Alexis Tsipras.
“Nel corso del 2010-2014, il popolo greco ha sofferto pesantemente di tasse elevate, stipendi e pensioni ridotti, disoccupazione in aumento e un’economia ampiamente fallita. La disperazione della gente ha provocato ampie proteste nelle strade, e i greci cercavano i colpevoli; l’estrema sinistra di Alexis Tsipras sembrava essere il loro salvatore in quel momento”.
Così Athanasia Kokkinogeni, analista senior di DuckerFrontier, alla CNBC secondo cui “il rapido deterioramento dell’economia ha costretto Tsipras a scendere a compromessi con le richieste dei creditori”. La Grecia ha così concluso il suo terzo programma di salvataggio consecutivo lo scorso agosto, sotto la guida di Tsipras e del ministro delle finanze del paese, Euclid Tsakalotos. Secondo Kokkinogeni, le elezioni generali del 2019 “potrebbe non essere la fine del populismo greco, ma metteranno sicuramente in dubbio la capacità dei populisti greci di mantenere le promesse in tempi tumultuosi”.
Intanto Kyriakos Mitsotakis, leader della Nuova Democrazia, è pronto a guidare la Grecia per i prossimi quattro anni e la sua vittoria potrebbe essere un gradito sviluppo per gli investitori come hanno sottolineato gli analisti di Eurasia.
“Mitsotakis ha annunciato che una volta in carica concentrerà i suoi sforzi per ridurre la pressione fiscale sulle imprese e sulle famiglie (proprietà, imposta sulle società e IVA), migliorando l’ambiente imprenditoriale per attrarre investimenti esteri e accelerando la ristrutturazione del sistema bancario, in contrasto con il focus più ristretto di Syriza sulla spesa sociale. Anche se ND non ha rilasciato un programma di riforma dettagliato e completo, il rinnovato focus sulle riforme che favoriscono la crescita sarà positivo sia per i mercati che per i creditori.