In Italia il rischio di riciclaggio continua a essere “molto significativo” ma i presidi volti a fronteggiare le criticità sono “complessivamente adeguati”.
E’ quanto ha affermato ieri il direttore della Uif, Claudio Clemente, presentando la relazione annuale secondo cui l’uso del contante “tuttora particolarmente elevato” crea rischi per riciclaggio o altre operazioni illegali e per questo “occorre accrescere ancora i presidi”. Si parla – come ha scritto il Sole 24 Ore – di 204 miliardi di operazioni in contante nel 2018 (-3% sul 2017; 192 miliardi in versamenti e 12 in prelievi).
Di pari passo, nel 2018, l’unità di informazione finanziaria istituita presso la Banca d’Italia, ha ricevuto 98.030 segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio, corruzione o finanziamento di terrorismo, con un aumento del 4,5% rispetto al 2017. Gli utilizzi intensi e anomali di contante “si concentrano nel Centro Nord le cui economie offrono maggiori opportunità per l’infiltrazione di capitali illeciti”.
Le segnalazioni, ha detto Clemente, “sono aumentate nel numero e nella qualità”. Il 72% delle segnalazioni è arrivate da Banche e Poste, una quota in calo a fronte di un aumento di altri operatori come gli intermediari finanziari diversi dalle banche (+20,9%) in specie gli istituti di pagamento.
E per far fronte a questo fenomeno, da settembre i controlli dell’Uif per le operazioni in contante si faranno sempre più stringenti su prelievi e versamenti presso banche, Poste, istituti di pagamento.