Economia

Diversificare il rischio di investimento con la finanza alternativa: uno sguardo ad un portale di equity crowdfunding

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Negli ultimi anni sempre più spesso si sente parlare di equity crowdfunding, uno strumento innovativo e alternativo ai tradizionali canali bancari che permette di investire direttamente in startup e imprese attraverso un portale web autorizzato dalla Consob.

Un mercato in rapida crescita che dopo cinque anni dalla prima campagna vede sempre più differenziarsi le strategie di posizionamento delle piattaforme e le relative offerte presentate. I portali con una maggiore quota di mercato si affermano nel campo dell’investimento in startup innovative, giovani società dall’elevato valore tecnologico ed elevato livello di rischio e secondo i dati Forbes soltanto una startup su 10 sopravvive al quinto anno di vita. Altri portali scelgono invece una strategia di focalizzazione su specifici ambiti settoriali come quello del real estate, ossia campagne di matrice immobiliare, o dell’energia.

Ma le potenzialità offerte alle imprese dalla versatilità dell’equity crowdfunding, dal 2018 accessibile a tutte le PMI italiane, sono ben maggiori. Diversi esempi alternativi arrivano dalla piattaforma bergamasca WeAreStarting che ha scelto una strategia di diversificazione delle offerte.

PMI
Oltre alle offerte di investimento in startup,  WeAreStarting è stata tra le prime nel mercato ad ospitare offerte relative a PMI innovative con una storia pluridecennale e una solida struttura che di conseguenza espongono in misura minore al rischio di perdita del capitale. Rilevante in questo senso il caso di Pralina S.r.l., eccellenza pugliese in campo alimentare, con quasi trent’anni di storia alle spalle che, dopo aver raccolto 730 mila euro attraverso tre round di finanziamento, si rilancia e si riposiziona a livello internazionale con nuove linee di prodotto, un portale di e-commerce e importanti contratti e sinergie commerciali. I buoni risultati ottenuti dalla PMI hanno portato nell’ultima campagna ad una rivalutazione del valore della società del 150% rispetto al primo round di finanziamento. Al netto della diluizione legata all’ingresso di nuovi soci, i partecipanti alla prima raccolta hanno visto le proprie quote subire una rivalutazione, almeno sulla carta, del 95% in meno di 18 mesi.

SPV
Da WeAreStarting arrivano anche i primi casi, poi replicati in Italia ed Europa, di società di scopo finalizzate alla realizzazione di progetti in ambito green technology. Si tratta di società costituite da più soggetti con l’obiettivo di realizzare un singolo progetto imprenditoriale, in questo caso di matrice energetica.
Le operazioni finanziate sulla piattaforma riguardano diversi ambiti specifici: Sustainable Mobility Umbria S.r.l. (installazione di dieci colonnine di ricarica per auto elettriche in Umbria), Energy Efficiency Sport BA S.r.l. (riqualificazione energetica del palazzetto dello sport di Busto Arsizio, Wind Energy Efficiency S.r.l. (gestione di una pala eolica in Basilicata). Un modello che consente agli investitori di ottenere un livello di rischio contenuto a fronte di rendimenti interessanti. In questo caso l’equity crowdfunding si dimostra uno strumento di valenza non soltanto finanziaria, ma anche sociale ed ambientale.

Holding
Di recente chiusura la campagna di Fenice Invest S.p.A., ulteriore esempio di come l’equity crowdfunding non sia solamente ad appannaggio delle startup, una holding finanziaria che acquista, riqualifica e vende impianti fotovoltaici, eolici e termoelettrici di media e piccola dimensione. Un’azienda con partecipazioni in società che possiedono 13 impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile, geograficamente dislocati in tutta Italia che, una volta ceduti, consentono alla società di generare delle plusvalenze.
Nel 2018 l’utile netto della società si è attestato a 357 mila euro, valore che ha consentito al management della holding di prevedere per i propri investitori un dividendo già nel 2020. Tale aspetto è di interesse nel contesto dell’equity crowdfunding poiché aggiunge alla prospettiva di guadagnare attraverso capital gain (rivendita a prezzo maggiorato delle quote) anche quella di essere remunerati attraverso i dividendi, ossia la distribuzione ai soci degli utili realizzati.

L’equity crowdfunding può essere dunque un ottimo strumento per diversificare i propri asset, non solo investendo in startup dall’elevato potenziale e rischio ma anche in classiche PMI, società veicolo o S.p.A., in grado di abbassare la propensione al rischio grazie all’operatività in un mercato consolidato o ad esperienza decennale nel proprio settore di riferimento.