Economia

Brexit: allarme imprese su ipotesi no-deal, tensioni Bruxelles-Johnson

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La sterlina continua a perdere colpi mentre l’ipotesi di un’uscita della Gran Bretagna dall’Ue senza accordo prende sempre più piede. Ieri la valuta britannica è scesa al di sotto di $ 1,23 rispetto al dollaro USA e ha subito un brusco calo nei confronti dell’euro a meno di € 1,10, quando si è diffusa la notizia che il governo britannico sarebbe al lavoro per preparare una Brexit senza accordo.

Nulla di buono d’altronde si intravede nei primi scambi tra il neo-premier Boris Johnson e la Ue con il primo che ieri ha affermato di “non volere affatto ad una Brexit senza accordo. Ma loro” ha detto riferendosi a Bruxelles, “conoscono la nostra posizione: non possiamo accettare il backstop. C’è ampio margine per un’intesa nuova e migliore”. Con queste parole, il neo Premier britannico apre al dialogo con l’UE che risponde immediatamente.

Non si è fatta attendere la risposta di Bruxelles. “Come il Presidente Juncker ha già detto al premier Johnson, la posizione dell’UE rimane invariata. Abbiamo concordato un accordo di divorzio con il Governo del Regno Unito ed è il migliore possibile”. Lo ha detto un portavoce della Commissione Ue dopo che il premier britannico si è detto, appunto, “pronto a tendere la mano” all’Ue e a fare “migliaia di miglia di sforzi supplementari” per un nuovo accordo Brexit. “Siamo disposti ad aggiungere elementi alla dichiarazione politica – ha aggiunto – ma non riapriremo l’accordo”.

Mentre la sterlina continua a perdere colpi, tra gli imprenditori britannici, cresce la preoccupazione sulla mancanza di informazioni da parte del governo in merito ad una possibile uscita dall’Ue senza accordo. La Federazione delle piccole imprese (FSB) ha affermato che la mancanza di preparazione tra i suoi membri è “spaventosa”, mentre le Camere di commercio britanniche (CCB) hanno dichiarato che le domande del settore su come prepararsi sono “senza risposta”.