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Elezioni Usa: Sanders e Warren, fronte comune contro i moderati

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Entra nel vivo il dibattito politico negli Stati Uniti, in vista delle elezioni presidenziali Usa 2020. Ieri sera a tenere banco il duello tra i due candidati democratici Bernie Sanders ed Elizabeth Warren, che si impongono nel secondo dibattito democratico tenutosi al teatro Fox di Detroit.

Deludendo chi si aspettava uno scontro, i due candidati hanno fatto fronte comune: incisivi e precisi, hanno difeso politiche progressiste, mentre i rivali più moderati hanno criticato le loro proposte come irrealistiche e insostenibili.

Tra gli altri candidati, Pete Buttigieg pur non brillando si dimostra disinvolto. Delude invece ancora una volta Beto O’Rourke. Si fa notare invece Marianne Williamson che, pur parlando per pochi minuti, incassa applausi quando chiamata in causa sul razzismo.

Sanders e Warren si battono a spada tratta anche per i loro simili piani per la sanità, tema che ha aperto il dibattito e sui i toni sono saliti immediatamente mostrando differenze nella varie ricette proposte.

Fronte compatto i democratici lo mostrano nel condannare le politiche sull’immigrazione di Donald Trump e il suo razzismo.

 “Dobbiamo chiamare la supremazia bianca con il suo nome, terrorismo interno” ha detto secca Warren.

L’attesa sale ora per il dibattito di stasera, dopo il quale si inizieranno a tirare le somme e, probabilmente, si sfoltirà il campo dei candidati. Per guadagnare l’accesso al dibattito di settembre i requisiti fissati sono più stringenti e per ora li centrano solo in sette. Per coloro che perdono l’occasione di imporsi nel secondo dibattito la partita per la Casa Bianca potrebbe essere chiusa.

A poche ore dal secondo dibattito tv tra i candidati presidenziali democratici, intanto, secondo un sondaggio della Quinnpiac University, Joe Biden stacca tutti risalendo dal 22% in cui era caduto dopo il primo confronto al 34%, .

Balza al secondo posto la senatrice Elizabeth Warren, che guadagna un punto: dal 14% al 15%. Scende alla terza posizione quasi dimezzando la percentuale la senatrice Kamala Harris, scivolando dal 20% al 12%. Segue il collega Bernie Sanders, che cala all’11% (dal 13%). In lieve crescita il sindaco di South Bend, Pete Buttigieg, dal 4% al 6%, e l’ex deputato texano Beto O’Rourke (dall’1% al 2%).