Banca centrale australiana conferma tassi, ma si dice pronta ad intervenire
Nulla di fatto per la Banca centrale australiana, che ha confermato il tasso di riferimento all’1%, ma ha avvertito che è pronta ad abbassare ancora il costo del denaro per sostenere la crescita e raggiungere i propri obiettivi di inflazione
“E’ ragionevole aspettarsi un periodo prolungato di bassi tassi di interesse per fare progressi nel ridurre la disoccupazione e raggiungere l’obiettivo di inflazione”, ha annunciato la banca centrale a conclusione del meeting.
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Negli Stati Uniti, le domande di mutuo sono in aumento, con un incremento dell’1,7% nell’indice delle richieste di mutuo ipotecario nella settimana del 15 novembre. Anche le richieste di rifinanziamento e nuove domande mostrano una crescita significativa, secondo la Mortgage Bankers Associations (MBA). I tassi sui mutui trentennali sono saliti al 6,90%.
I mercati asiatici chiudono in rialzo, con Hong Kong e Cina continentale in attesa dei risultati di Nvidia. L’indice Hang Seng e l’Hang Seng Tech registrano guadagni, sostenuti dai settori tecnologico e farmaceutico.
A settembre, la produzione nel settore delle costruzioni nell’area euro è calata dello 0,1% rispetto ad agosto, mentre in Italia è cresciuta del 2,2%. Questi dati, riportati da Eurostat, evidenziano una tendenza negativa per l’area euro, nonostante l’Italia mostri segnali di ripresa.
Avvio positivo per le borse europee, compresa Piazza Affari. Oggi report salari Bce e stasera trimestrali