Il rapporto fra posizioni lunghe e corte assunte dagli hedge fund (net leverage) ha raggiunto l’equilibrio più ribassista dal febbraio 2016: secondo i dati Morgan Stanley l’appetito per il rischio dei fondi hedge resta elevata, con un’ampia esposizione alle azioni. Ma tramite posizioni prevalentemente corte – quelle che rendono quando i titoli scendono.
Le posizioni lunghe, al contrario, restano concentrate intorno a pochi titoli. Una tendenza confermata anche da un’analoga indagine condotta da Credit Suisse, secondo la quale i fondi “hanno scelto un approccio più selettivo riducendo l’esposizione a un gruppo di posizioni lunghe ‘core’”. Mentre le vendite sui mercati si sono intensificate all’inizio della settimana, gli hedge fund anziché acquistare il calo hanno raddoppiato le proprie scommesse ribassiste. Il fatto che la net leverage sia particolarmente negativa indica il pessimismo nei confronti dell’andamento del mercato azionario nel breve termine.
L’ottimismo, del resto, non è dei più forti secondo l’ultimo survey degli economisti condotto da Bloomberg fra il 2 e il 7 agosto: le probabilità di una recessione americana nei prossimi 12 mesi sono aumentate dal 31 al 35%. In calo anche le previsioni sulla crescita delle maggiori economie per il 2019: dal 2,5% della rilevazione del mese scorso all’attuale stima al 2,3%. In questo contesto, non stupisce anche l’incremento delle aspettative per il prossimo taglio ai tassi d’interesse da parte della Fed: nel prossimo meeting viene previsto un taglio di 25 punti base.