Nuovo capitolo nella guerra tra Cina e Stati Uniti sul terreno del commercio internazionale. Il governo di Pechino ha minacciato ritorsioni se Washington, come annunciato, aumenterà i dazi sulle importazioni cinesi il 1 settembre per un valore di 300 miliardi di dollari, rendendo noto che adotterà le “contromisure necessarie”, senza fornire dettagli.
il presidente Usa Donald Trump aveva annunciato un aumento delle tariffe doganali del 10% entro il primo settembre, ma poi aveva deciso uno slittamento a dicembre per alcuni prodotti. Di questo slittamento, tuttavia, Pechino non fa menzione.
Nel frattempo, l’inquilino della Casa Bianca ha rilevato che “buone cose sono state dette durante il colloquio con la Cina nei giorni scorsi” a proposito delle tensioni commerciali.
“Loro stanno neutralizzando i dazi con la svalutazione della loro moneta e immettendo denaro nel loro sistema. I consumatori americani stanno bene, con o senza la scadenza di settembre, ma molto meglio andrà con il piccolo differimento a dicembre”, ha aggiunto, su Twitter, riferendosi allo slittamento dell’entrata in vigore dei dazi al 10% su alcuni prodotti made in China.
Trump ha inoltre aggiunto un nuovo argomento alle discussioni in corso tra Washington e Pechino, affermando di voler parlare col presidente cinese Xi Jinping anche delle proteste in corso a Hong Kong.
“Se attualmente la Cina è più agevolata di noi, sarà ricambiata. Milioni di persone perdono il lavoro in Cina, migliaia di compagnie stanno andando via. Certamente la Cina vuole fare un accordo, ma prima lasciamoli lavorare con umanità su Hong Kong” ha aggiunto.