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Cresce l’appetito per oro, analisti alzano le stime: “prezzi in rialzo fino a $2.000”

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L‘intensificarsi dei rischi sulla crescita globale, insieme al trend al ribasso dei rendimenti dei Titoli di Stato, stanno incrementando l’appeal dell’oro, che si conferma bene rifugio per eccellenza. Nonostante le quotazioni, oggi siano in leggero calo (-0,58%), per il metallo prezioso, scambiato a 1.514 dollari l’oncia, le prospettive futuro appaiono più che rosee.

Sono numerosi gli uffici studi delle banche Usa ad aver rivisto al rialzo le quotazioni dell’oro. A partire da Goldman Sachs e Ubs che hanno alzato le proprie stime sul prezzo dell’oro a 1.600 dollari l’oncia. Un rialzo notevole, pari al 25% a 12 mesi, se si pensa che ad agosto dello scorso anno il prezzo non superava 1.205 dollari l’oncia. C’è addirittura chi vede i prezzi ancora più in alto. È il caso di Daniel Ghali, strategist di TD Securities, secondo cui il metallo prezioso è destinato nel lungo periodo a raggiungere $2,000.

Alla base del rialzo delle stime vi è, per Ubs, un contesto economico caratterizzato da un aumento dell’incertezza, dei rischi commerciali e geopolitici e del taglio dei tassi da parte delle Banche centrali. L’indebolimento delle azioni e le crescenti preoccupazioni di una recessione spingono, infatti, gli investitori a optare per l’oro facendone schizzare il prezzo.