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Investitori affamati di Titoli di Stato, verso anno record

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Le preoccupazioni sulla tenuta dell’economia americana (e non solo) continuano ad aumentare l’appetito degli investitori verso i Titoli di Stato, percepiti come beni di investimento sicuri. Risultato finale: la scorsa settimana i rendimenti del Tesoro USA a 30 anni sono scesi per la prima volta sotto il 2%, portando la montagna di debito che offre un tasso di interesse negativo sopra i $ 16 mila miliardi.

“Esiste il rischio che non si ottenga mai più un rendimento positivo su un bene sicuro. Il suggerimento è acquistare ora fino ad esaurimento scorte”, ha detto Gareth Colesmith, responsabile dei tassi globali di Insight Investment, al Financial Times.

Allo stesso tempo, nel primo semestre gli investitori hanno pompato quasi $ 500 miliardi nel fondi comuni di investimento a reddito fisso secondo Morningstar, registrando il tasso più veloce da almeno un decennio.

Di conseguenza, il prezzo del debito dei paesi con rating elevato è salito di una media del 6,4 per cento finora quest’anno (indice di  ICE BofA Merrill Lynch), mettendo il 2019 sulla buona strada per essere archiviato come l’anno con il più forte rally per le attività di reddito fisso  dal 1995.

“I mercati hanno un appetito insaziabile di allentamento monetario”, ha affermato al quotidiano economico londinese Nicola Mai, portfolio manager di Pimco. “Non importa cosa facciano le banche centrali, vogliono di più”.

In questo contesto, il dipartimento del Tesoro americano – riferisce l’agenzia Bloomberg – starebbe pensando ad un century bond per gli Stati Uniti.  In particolare il dipartimento del Tesoro ha detto venerdì che vorrebbe sondare i terreno tra gli investitori per cogliere l’eventuale interesse su titoli di Stato a 50 o 100 anni. L’idea, ricorda Bloomberg, non è nuova e già nel 2017 era stata ventilata, salvo poi essere rapidamente riposta nel cassetto a causa di un’accoglienza non proprio calda tra gli addetti ai lavori.

Tutto questo avviene mentre l’agenzia di rating S&P Global ha lanciato un allarme la scorsa settimana e ora vede circa una probabilità su tre che la più grande economia al mondo finisca in recessione nel prossimo anno.

Ipotesi seccamente smentita da, Larry Kudlow, consigliere economico della Casa Bianca, che, in un’intervista alla Fox News, ha insistito sul fatto che l’economia americana è “in buona forma. Non vedo affatto una recessione”.