Il rallentamento dell’economia globale inizia a far sentire gli effetti anche sul fronte dei dividendi: nel secondo trimestre il totale corrisposto agli azionisti ha segnato un nuovo record a 513,8 miliardi di dollari, ma il tasso di incremento (+1,1%) è stato il più basso da oltre due anni, penalizzato dalla forza del dollaro.
E’ quanto emerge dall’indice Janus Henderson Global Dividend, che ha toccato un nuovo record a quota 191. La società mantiene invariate le stime per l’anno a quota 1.430 miliardi, in aumento del 4,2% in termini complessivi o del 5,5% su base sottostante. L’indice mostra inoltre che la crescita sottostante si e’ attestata al 4,6%, il tasso più basso degli ultimi due anni, leggermente inferiore alla media di lungo periodo.
L’indice evidenzia nuovi massimi storici per Giappone (39,6 miliardi di dollari nel secondo trimestre), Canada, Francia (51 miliardi) e Indonesia, ma a registrare la crescita più elevata sono stati i mercati emergenti, a partire da Russia e Colombia.
Il Giappone ha riportato la migliore performance tra le regioni sviluppate, l’Europa, Regno Unito escluso, ha sottoperformato rispetto alla media mondiale e ha registrato distribuzioni complessive per 169,5 miliardi, in calo del 5,3% su base annua (+2,6% in termini di crescita sottostante). Il dato degli Stati Uniti (121,7 miliardi, +5,3% su base sottostante) è stato inferiore rispetto alle previsioni di Janus Henderson.
Il maggiore distributore in Europa è la Francia, con una crescita sottostante del 5,1% e un nuovo record per il totale dei dividendi corrisposti, pari a 51,0 miliardi di dollari.
In Italia invece si è registrata una crescita sottostante del 6,3%, seppure fortemente influenzata dalla recente acquisizione della spagnola Abertis da parte di Atlantia, e dal precedente annullamento dell’acconto dividendi deciso dalla stessa Atlantia alla fine dello scorso anno.