State Street, arretra a luglio la fiducia degli investitori in tutto il mondo
A livello globale l’indice sulla fiducia degli investitori elaborato da State Street è scesa di 8,7 punti rispetto al mese di luglio, un declino registrato dall’indice in tutte le regioni: il Nord America ha visto un calo da 80,3 a 72,5 punti, l’Europa ha visto un calo da 98,6 a 89 punti e l’Asia da 91,8 a 89,2.
“In agosto il sentiment degli investitori istituzionali è nuovamente diminuito in un contesto di rischi per l’economia, l’incertezza politica in Italia e la possibilità di una hard Brexit”, ha commentato Rajeev Bhargava, managing director e responsabile Investor Behavior Research di State Street Associates, divisione di servizi di ricerca e consulenza di State Street Global Markets. “L’incertezza della politica monetaria e commerciale sta riducendo la propensione al rischio e gli investitori stanno osservando i cambiamenti nelle aspettative sui tassi di interesse dopo la conferenza della FED a Jackson Hole”.
“I risultati dell’indice sulla fiducia degli investitori di questo mese riflettono le crescenti preoccupazioni degli investitori per il rallentamento dell’economia e il declino generalizzato della produzione a livello globale, mentre la guerra commerciale tra le due maggiori economie mondiali continua ad aggravarsi”, ha dichiarato Kenneth Froot di State Street Associates. “Gli investitori stanno nuovamente esprimendo avversione al rischio a causa dell’aumento della volatilità di mercato e della nuova inversione della curva dei rendimenti dei treasury”.
Breaking news
Seduta perlopiù positiva per le borse europee. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,2% a 33.294 punti
Wall Street apre in positivo, con Nvidia che registra un aumento del 4,8% dopo un inizio negativo nel premercato. Il titolo ha raggiunto un nuovo record, mentre le tensioni tra Russia e Occidente continuano a influenzare i mercati. Inoltre, l’attenzione è rivolta alle prossime decisioni della Federal Reserve sui tassi di interesse.
Sarà operativo entro la fine del 2026 e andrà ad aggiungersi agli altri 16 già esistenti
Negli Stati Uniti, il numero di lavoratori che hanno richiesto per la prima volta i sussidi di disoccupazione è diminuito a 213.000, il valore più basso da maggio. Le aspettative erano di 220.000 richieste. Il totale dei lavoratori che ricevono sussidi è invece aumentato leggermente, raggiungendo 1.908.000 unità.