Guerra dazi: Trump avrebbe voluto raddoppiare tariffe contro la Cina
Dopo essere venuto a conoscenza dei piani di ritorsione della Cina contro Washington, lo scorso agosto il presidente Donald Trump aveva deciso di raddoppiare le tariffe sui beni cinesi. Lo riferisce la CNBC. La decisone sarebbe poi stata accantonata dopo che il segretario al tesoro Steven Mnuchin e il rappresentante commerciale degli Stati Uniti Robert Lighthizer hanno messo in guarda il presidente dalle conseguenze che tale mossa avrebbe avuto sul mercato azionario e sull’economia. Trump alla fine ha optato per un aumento del 5% delle aliquote tariffarie su circa $ 550 miliardi di prodotti cinesi.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.