Economia

Pensioni: contributi volontari, cosa sono, come si versano e quanto costano

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Può capitare nel corso della vita che si verificano fatti, estranei o meno alla nostra volontà, che interrompono la nostra attività lavorativa. Di conseguenza viene meno la copertura previdenziale. Ed è proprio qui che la legge fornisce un valido strumento che viene in soccorso dei lavoratori, ossia la possibilità di effettuare il versamento di contributi volontari, in aggiunta a quelli già accumulati, per raggiungere il diritto alla pensione o per incrementarla. Ma cosa sono nel dettaglio questi contributi volontari? Chi può versarli e come? Quanto costano?

Cosa sono

Come scrive l’Inps, i contributi volontari sono tutte quelle tipologie di contributi versati su domanda del lavoratore dipendente o autonomo che vuole proseguire la contribuzione per raggiungere il diritto alla pensione o per aumentarne l’importo in caso di interruzione o cessazione del rapporto di lavoro. I contributi volontari sono utili per il perfezionamento del diritto e per la determinazione di tutte le pensioni dirette (vecchiaia, anzianità, assegno ordinario di invalidità e inabilità) e indirette (superstiti e reversibilità).

Tale contribuzione è utile per coprire periodi durante i quali il lavoratore:

  • non svolge alcun tipo di attività lavorativa dipendente o autonoma (compresa quella parasubordinata);
  • ha chiesto brevi periodi di aspettativa non retribuita per motivi familiari o di studio;
  • ha un contratto part-time orizzontale o verticale.

Chi può versarli

Possono essere ammessi al versamento di tali contributi i lavoratori, anche quelli iscritti alla Gestione Separata. Nel dettaglio, precisa l’istituto nazionale di previdenza sociale, possono chiedere l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari:

  • lavoratori dipendenti e autonomi purché non iscritti all’INPS o ad altre forme di previdenza;
  • lavoratori parasubordinati purché non iscritti alla Gestione Separata o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
  • liberi professionisti purché non iscritti all’apposita Cassa di previdenza o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
  • lavoratori dei fondi speciali di previdenza (telefonici, elettrici, personale di volo, ecc.) purché non iscritti ai rispettivi Fondi o ad altra forma di previdenza obbligatoria;
  • titolari di assegno ordinario di invalidità o di pensione indiretta (ai superstiti o reversibilità).

Come si versano

Il versamento di tali contributi però deve essere autorizzato. Il rilascio dell’autorizzazione da parte dell’Inps è subordinato alla cessazione o all’interruzione del rapporto di lavoro che ha dato origine all‘obbligo assicurativo. Per ottenere l’autorizzazione il lavoratore deve dimostrare di essere in possesso alternativamente di:

  • almeno 5 anni di contributi (260 contributi settimanali ovvero 60 contributi mensili) indipendentemente dalla collocazione temporale dei contributi versati
  • di almeno 3 anni di contribuzione nei cinque anni che precedono la data di presentazione della domanda.

Il versamento può avvenire seguendo una delle seguenti modalità:

  • tramite MAV inviato dall’INPS per posta oppure generato dall’utente
  • Online, tramite la modalità “Pagamento immediato pagoPA”, che permette di versare i contributi utilizzando la carta di credito, di debito o prepagata oppure mediante addebito in conto
  • Con avviso di pagamento pagoPA, che permette di versare i contributi presso qualsiasi Prestatore di Servizi di Pagameno (PSP) aderente al circuito “ pagoPA”
  • Presso le tabaccherie che espongono il logo “Servizi INPS”, aderenti al circuito “Reti Amiche” tramite Lottomatica.

Quanto costano

L’ammontare del contributo volontario si ottiene applicando alla retribuzione di riferimento (quella delle ultime 52 settimane lavorate) l’aliquota contributiva pari al 27,86% per gli ex dipendenti autorizzati sino al 31 dicembre 1995 e al 33% per le autorizzazioni a partire dall’1 gennaio 1996.
Con la circolare INPS 13 marzo 2019, n. 42 sono comunicati gli importi dei contributi volontari per il 2019, a seguito della variazione annuale dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Per i lavoratori dipendenti in particolare, l’Inps precisa per quanto riguarda il 2019 che gli assicurati dovranno pagare 2.973 euro nel caso di autorizzati entro il 1995 e 3.521 euro se l’autorizzazione è post 1995. Per gli iscritti alla Gestione separata, l’importo minimo dovuto dai prosecutori volontari della non potrà essere inferiore a 3.969,60 euro su base annua e 330,80 euro su base mensile per quanto concerne i professionisti e a 5.239,80 su base annua e 436,65 su base mensile per quanto concerne tutti gli altri iscritti.