11:56 mercoledì 18 Settembre 2019

Effetto crisi saudita sulla benzina, prezzi ritoccati al rialzo

Gli effetti della crisi saudita, che ha mandato in orbita i prezzi del petrolio, arrivano sulla rete dei carburanti italiani. Secondo quanto riporta Quotidiano Energia, Eni ha rivisto al rialzo oggi i prezzi raccomandati di benzina e diesel di 2 centesimi, così come Tamoil, mentre Q8 ha segnato aumenti sui due prodotti di 3 cent.

Anche i prezzi praticati cominciano a mostrare i primi segnali in salita. In base ai dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Mise, riporta il quotidiano specializzato, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è pari a 1,580 euro al litro mentre quello del diesel è a 1,468 euro al litro.

Nel servito, il prezzo medio della verde è di 1,714 euro al litro, mentre per il diesel la media è a 1,606 euro al litro. Il Gpl, infine, va da 0,597 a 0,620 euro/litro (no-logo a 0,589).

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Piazza Affari chiude debole con le altre borse europee. I dati Usa su inflazione core Pce e Pil rafforzano la visione cauta della Fed

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Wall Street apre senza grandi variazioni in una giornata caratterizzata dalla pubblicazione di importanti dati macroeconomici, con particolare attenzione all’indice Pce sull’inflazione, preferito dalla Federal Reserve. In vista del Ringraziamento, i mercati saranno chiusi domani e opereranno in modalità ridotta venerdì. Dopo un inizio stabile, il Dow Jones registra un lieve incremento, mentre S&P 500 e Nasdaq mostrano leggere perdite. Il petrolio Wti segna un aumento marginale al Nymex.

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Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.

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Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.

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