Torna il panico sul mercato delle valute digitali. Che nelle ultime ore ha registrato crolli verticali nelle quotazioni, come non si vedevano da tempo. Sotto i riflettori del mercato è finito soprattutto il Bitcoin, le cui quotazioni hanno messo a segno crolli fino al 15% tornando sotto quota $8 mila, a un minimo di $ 7.944,33 (dati CoinDesk), valori che no si vedevano da giugno. L’ondata di vendite non ha risparmiato altre criptovalute alternative al bitcoin: le quotazioni di Ether e Litecoin sono diminuite del 20%.
Il crollo dei prezzi arriva a pochi giorni dal lancio da parte di Intercontinental Exchange, società madre della Borsa di New York, dei primi contratti futures su bitcoin.
Gli analisti hanno indicato una serie di ragioni per il calo. Brian Kelly, CEO di BKCM, ha dichiarato alla CNBC che $ 9.000 rappresentava un livello di “supporto importante”. Quando il bitcoin è sceso al di sotto di questo livello, si è scatenata la furia dei sell.
Joe DiPasquale, CEO di BitBull Capital, che ha ricondotto il crollo dei prezzi a un’accoglienza tiepida del nuovo derivato bitcoin, ha spiegato che si tratta di una “fluttuazione temporanea”. Questo perché ” in definitiva, i fondamentali di Bitcoin rimangono forti”. Guardando avanti, DiPasquale prevede che il prezzo torni a $ 10.000 nei prossimi giorni.
Non è la prima volta che Bitcoin finisce diverse volte nel mirino delle vendite. La criptovaluta è salita a quasi $ 20.000 alla fine del 2017, per poi crollare l’anno successivo. Bitcoin ha più che raddoppiato il prezzo quest’anno.