Economia

Partite Iva, le novità in arrivo con la manovra 2020

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Novità in vista per i titolari delle partite Iva con regime forfettario. Mentre resta invece confermato il regime agevolato per i redditi fino a 65mila euro (con imposta piatta del 15% o del 5% per chi avvia una nuova attività), si allunga un’ombra sulla fase due della riforma della flat tax, ovvero quella estenderebbe il superforfait al 20% a coloro che dichiarano redditi compresi tra  65.001 a 100mila euro. E che, almeno sulla carta, dovrebbe debuttare il 1° gennaio 2020.

La norma, prevista nella legge di Bilancio dello scorso anno scorso anno, rischia di essere definitivamente archiviata. Questo perché manca ancora il via libera vincolante dell’Unione Europea. E a tre mesi dall’entrata in vigore risulta piuttosto difficile che l’autorizzazione comunitaria – che non è stata ancora chiesta – arrivi in tempi così stretti.

Ma le novità non finiscono qui. Sulla scia della lotta serrata all’evasione fiscale, annunciata a più ripresa dal Premier Conte che l’ha definita prioritaria nei piani del Governo, prende quota l’ipotesi di introdurre l’obbligo di fattura elettronica per i contribuenti con imposta secca al 15 per cento. Una misura che potrebbe interessare circa 2 milioni di partite Iva.

Per le fatture elettroniche, l’estensione ai forfettari rappresenterebbe (secondo i piani allo studio del Governo) un “deterrente” anche ad atteggiamenti elusivi, e consentirebbe all’Agenzia delle Entrate di avere una visione completa delle transazioni economiche tra privati.

Le novità sul regime forfettario saranno parte della Legge di Bilancio o del decreto fiscale 2020 collegato alla manovra.