Legge di bilancio, Gualtieri: “Paghiamo il conto del Papeete”. Le misure allo studio del governo
Oggi il governo compie il primo passo verso la lunga approvazione della legge di bilancio 2020. Il consiglio dei ministri esaminerà la nota di aggiornamento al DEF, il Documento di economia e finanza che traccia la strada alla manovra per cui servono circa 30 miliardi.
Non faremo una manovra restrittiva, nonostante la richiesta che arriva dall’Europa che diceva di ridurre dello 0,6 il deficit strutturale ma realizzeremo una piccola espansione, per conciliare l’equilibrio dei conti con l’impegno di ridurre il debito pubblico, evitando però quello che avrebbe un effetto negativo sull’economia (…) ci attende un compito impegnativo: per trovare la quadra bisogna utilizzare al massimo gli spazi di flessibilità che esistono nel Patto di Stabilità.
Quando ho giurato sapevo che avrei dovuto trovare 23 miliardi in 23 giorni, le famose clausole di salvaguardia (…) C’è il conto del Papeete che ci è stato lasciato da pagare ma dobbiamo farlo in modo equilibrato e puntando alla crescita.
Così il ministro dell’economia Roberto Gualtieri ieri parlando della manovra a Mezz’ora In Più su Rai Tre. Sul probabile aumento dell’Iva è Luigi Di Maio che frena.
Non può aumentare, né nell’aliquota minima, né nell’intermedia, né in quelle più alte.
Tra le misure che andranno a prendere posto nella legge di bilancio figura in primo piano il famoso cash back, ossia il meccanismo per scoraggiare l’uso del contante per far emergere l’evasione fiscale spingendo sull’Iva. Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera chi decide di pagare in contanti versa un’Iva più alta, l’ipotesi è il 12%. Chi invece salda con carta di credito o bancomat alla cassa paga sempre un’Iva del 12%. Ma nell’estratto conto dello stesso mese o del mese successivo se ne vede restituire il 3%.
Poi ci sarà il taglio al cuneo fiscale che si sostanzierà molto probabilmente in circa 1.500 euro l’anno per i dipendenti con reddito annuo sotto i 26mila lordi ma non partirà a gennaio ma qualche mese dopo, probabilmente a maggio.
Questo governo si dà un orizzonte triennale perché non si fanno le manovre spot, singole, e poi si cambia costantemente rotta. In questa manovra non ci saranno tagli alla scuola, alla università e alla sanità. Ci sarà un impegno graduale al superamento del superticket.
Così ancora il titolare del Mef. E sulle misure cardine del precedente governo, Gualteri si sbilancia.
Reddito di cittadinanza e quota 100 non saranno toccati. La seconda è una misura che va ad esaurimento mentre sulla prima la sfida è rafforzare le politiche attive