Conti (Eurizon): “Tassi bassi il male minore rispetto al rischio di nuove crisi dei debiti”
Assist del responsabile Macro Research di Eurizon, Andrea Conti ai tassi, nell’ambito del Festival delle Assicurazioni che si sta tenendo oggi a Milano.
In un mondo basato su un livello di indebitamento generale (per famiglie, imprese, governi) elevato, i tassi di interesse bassi o negativi favoriscono la stabilità del sistema e vanno visti come il male minore rispetto al rischio di una riedizione delle crisi dei debiti stile 2008 o 2011. In questo senso è difficile pensare che, in un futuro prossimo, i tassi di interesse possano salire in modo significativo rispetto ai livelli attuali. Ne consegue che investire vuol dire sempre meno rifugiarsi nella rendita, che i tassi negativi non remunerano più, e sempre più sostenere le attività produttive (azioni, attività reali) ovvero sostenere, e beneficiare, dei progressi del genere umano.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.