Sui tassi negativi il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, condivide le preoccupazioni dei suoi colleghi del Nord. “Sono preoccupato. Sono preoccupato delle conseguenze non volute”, ha dichiarato in un’intervista rilasciata all’emittente Cnbc.
I commenti di Visco oltre a seguire gli scetticismi trapelati nei giorni scorsi da parte del Monetary Policy Committee della Bce, si innestano sulla linea critica espressa da vari banchieri centrali europei, che si sono dissociati pubblicamente dal pacchetto di nuove misure espansive adottate dalla Bce.
“Abbiamo fatto molte analisi. Alla fine, abbiamo concluso che il pacchetto che abbiamo messo insieme sarebbe stato utile e anche che anche gli elementi del pacchetto presi uno per uno avrebbero avuto un effetto positivo fino a un certo punto”, ha detto Visco, “e penso che siamo molto vicini a quel punto.
Non voglio oltrepassarlo e poi finire in una trappola di tassi di interesse negativi. Quindi dobbiamo stare molto attenti agli effetti collaterali”.
Parole non molto differenti dal collega Robert Holzmann, governatore della Banca d’Austria e membro del board Bce: i tassi negativi, ha detto Holzman alla medesima emittente americana, “non sono una buona idea economicamente e socialmente”.
“Ho deciso di essere schietto e di cambiare l’atmosfera e il tono con cui la discussione si è svolta finora”, ha detto Holzmann spiegando la sua decisione di dissociarsi dal nuovo pacchetto di misure espansive della Bce. “In qualità di nuovo arrivato è utile essere molto schietti all’inizio, non dopo sei mesi,o anni, perché poi diventi parte dell’establishment”.