Società

Pensioni a base di blockchain

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di Sandra Riccio

Saranno le nuove tecnologie a salvare le nostre pensioni? Il progressivo innalzamento del livello di vita media nei Paesi industrializzati è sicuramente una conquista. Sarà però accompagnato anche da nuove sfide per la tenuta dei sistemi previdenziali e di welfare che, da qualche tempo, sono alle prese con tassi di natalità ai minimi e una popolazione che invecchia sempre di più.

Secondo le previsioni dei demografi, nel 2050 in Italia ci saranno oltre 20 milioni di cittadini con un età superiore ai 65 anni. Vuol dire che, se oggi gli anziani sono un quarto della popolazione totale, tra qualche decina di anni arriveranno a oltre un terzo.
Non solo. Entro il 2050 nel nostro Paese il numero di persone in pensione potrebbe superare quello delle persone occupate. L’allarme l’ha lanciato l’Ocse nel suo ultimo rapporto “Working better with age” diffuso poche settimana fa. Questo trend, che riguarda la gran parte delle aree industrializzate, è di grande rilievo per i sistemi pensionistici. Dovranno, infatti, confrontarsi con la così detta Silver Society e la nuova sfida in arrivo passerà anche attraverso la Blockchain e l’Intelligenza artificiale, le tecnologie emergenti dell’ambito Fintech.

 

 

“L’applicazione delle nuove tecnologie al mondo delle pensioni è un’evoluzione ancora in divenire e che soltanto ora inizia a muovere i primi passi – spiega Paolo Gianturco, senior partner di Deloitte – responsabile FinTech -. Certo è che il Fintech, con la Blockchain e con l’Intelligenza artificiale, offre la risposta alle nuove esigenze che stanno emergendo sempre di più tra i risparmiatori e i consumatori.
Come nel caso della richiesta di una maggiore trasparenza e di costi più contenuti”. È quanto vuole chi pensa alla propria pensione di domani, sia essa pubblica o privata”.
Di sicuro i sistemi pensionistici dovranno cambiare. I giovani lavoratori che versano i contributi pensionistici sono sempre di meno, mentre i pensionati che incassano da questo sistema sono sempre di più. Inoltre, i diversi percorsi pensionistici sono poco flessibili e creati su misura di determinate professioni e su precisi percorsi di carriera.
“In questo senso la tecnologia Blockchain potrà portare delle trasformazioni in positivo e ridisegnare le pensioni di domani – afferma Gianturco -.
Per fare un esempio, i contribuenti e le casse previdenziali potranno scambiarsi i dati in modo sicuro e in tempo reale attraverso un registro decentralizzato. In questo modo sarà possibile apportare modifiche in maniera più veloce e a costi contenuti. Grazie a queste innovazioni, i lavoratori potranno adattare la propria pensione futura alle proprie esigenze in modo sicuro e immediato”.

Per ora sono prevalentemente le startup a muoversi in questo nuovo mondo. È il caso, per citare un esempio, di Akropolis che, attraverso la Blockchain, ha realizzato un ecosistema unico che collega i singoli contribuenti e investitori, i gestori di fondi e le istituzioni finanziarie.
L’obiettivo è quello di creare un’area pensionistica unica a livello globale che sia più trasparente, molto più flessibile e più efficiente.
Tutto questo nell’interesse dei futuri pensionati che, grazie a questo approccio, potranno essere aggiornati in tempo reale sul proprio fondo pensione e verificare gli investimenti che effettua con la certezza di poter capire se il proprio futuro pensionistico sarà finanziariamente stabile.

Automatismo e controllo. In generale, le piattaforme basate sulla tecnologia Blockchain consentiranno di effettuare transazioni automatiche senza l’intervento di terzi e di conservare uno storico permanente e immutabile di tutte le operazioni effettuate. Inoltre, la raccolta di informazioni ai fini di rendicontazione diventerà più efficiente e meno costosa, facilitando la regolamentazione del mercato e contribuendo a rispondere alle esigenze di maggiore accuratezza e trasparenza nelle operazioni.

 

In questo modo il monitoraggio dell’intero mercato sarà più efficace. “È ancora presto per capire quali cambiamenti porteranno le nuove tecnologie nei nostri sistemi pensionistici – dice Gianturco -. Certo è che la tecnologia Blockchain avrà un impatto profondo sul sistema finanziario globale così come pure nel segmento dei fondi pensione e delle casse previdenziali”. Si tratta di un circolo virtuoso, che condurrà anche a un incremento nel numero e nella qualità dei prodotti a disposizione delle famiglie, le quali forse potranno guardare con più serenità all’età della pensione.

 

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di ottobre di Wall Street Italia. Scopri tutti i contenuti del magazine  adesso in edicola