Entro il 2025 circa il 70% del parco circolante di auto sulle strade europee sarà connesso, cioè costituito da vetture dotate di strumenti telematici.
Così un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec che sulla base di informazioni Roland Berger, mette in risalto come le auto connesse siano destinate a giocare un ruolo sempre più di spicco nel futuro dell’automotive.
Auto nativamente connesse: cosa sono
Le vetture connesse sono quelle dotate di strumenti telematici che, grazie alle connessioni internet e ai dispositivi mobili, sono in grado di connettere l’auto con il mondo esterno (con le infrastrutture stradali, con altri veicoli, con altri dispositivi). La loro crescita entro il 2025 sarà cinque volte più elevata di quella stimata a fine 2016 (13,9%).
Nei prossimi anni la progressiva penetrazione delle auto connesse sul mercato europeo sarà trainata in particolare – dice l’Osservatorio – dalla crescita della quota delle auto nativamente connesse, cioè da vetture immesse sul mercato già dotate di sistemi di connettività integrati a bordo.
La quota di queste vetture, che nel 2016 era del 7,3% sul totale del parco circolante, salirà al 17,4% sul totale del parco a fine 2019 per poi arrivare al 28,9% nel 2022 e infine al 39,8% nel 2025. In dieci anni quindi, dal 2016 al 2025, vi sarà un aumento della quota di vetture nativamente connesse pari a 32,5 punti percentuali.
Auto connesse in retrofit: cosa sono
Un’importante crescita si registrerà anche per le auto connesse tramite soluzioni di retrofit, ovvero vetture che sono in grado di connettersi in rete grazie all’installazione di componenti avvenuta successivamente la vendita (aftermarket).
Nel 2016 la quota di queste vetture sul totale del parco circolante era stimata intorno al 6,3% e si prevede che continuerà a salire nel breve periodo (con il picco del 31,6% nel 2022) per poi stabilizzarsi sul lungo periodo (intorno al 30% nel 2025).
Le auto connesse, sottolinea l’Osservatorio Autopromotec, rappresentano un’innovazione tecnologica di grande attualità e stanno radicalmente trasformando il settore automotive.
La rivoluzione delle auto connesse comporta nuove sfide di adeguamento anche per il settore dell’aftermarket automobilistico e, nello specifico, per le officine che offrono assistenza.