Tasse casa: cedolare secca sugli affitti concordati resta al 10%. Aumenta tassa sulla fortuna
Alla fine la cedolare secca sugli affitti a canone concordato rimane al 10%. Inizialmente nella bozza di manovra si era previsto un aumento delle imposte sulle compravendite nonché per la cedolare secca. Ora pare ci sia la retromarcia per l’aumento dell’imposta sostitutiva per chi sceglie il regime fiscale di favore affittando casa, una “buona notizia” come ha commentato Giorgio Spaziani Testa della Confedilizia.
La cedolare secca, oggi al 10%, era previsto che salisse al 15%: in una prima bozza di manovra era stata portata al 12,5% ma oggi si è fatto uno sforzo per tenerla al 10% e rendere questa aliquota permanente”. “C’è stata la forte volontà di tutte le forze politiche di non aumentare le tasse sulla casa“.
Così l’Ansa riporta le parole di Loredana De Petris, capogruppo di Leu al Senato, uscendo da Palazzo Chigi dopo il vertice di governo.
Tuttavia per finanziare la stabilizzazione al 10% della cedolare secca sugli affitti sociali, secondo quanto si apprende il governo, starebbe pensando di alzare dal 12% al 15% il prelievo sulle vincite oltre i 500 euro (che saliva al 25% sopra il milione), comparso nelle prime bozze del decreto fiscale, poi sostituito dall’intervento sul Preu, la cosiddetta tassa sulla fortuna.
Rimanendo in tema casa sembrerebbe confermata la fusione Imu e Tasi e le detrazioni su lavori di ristrutturazione e acquisto di mobili ed elettrodomestici del 50%, così come quelle per il risparmio energetico e debutta il bonus facciate.
Tra le altre novità anche lo stanziamento di 140 milioni per finanziare gli investimenti “green” e 88 dall’aumento delle sigarette e il nuovo bonus bebè che scatterà anche per i nuovi nati del 2020 ma sarà strutturato su tre scaglioni: 160 euro al mese per il primo anno di vita fino a 7mila euro di Isee, 120 euro al mese fino a 40mila euro di Isee e 80 euro al mese per chi supera questa soglia. Inoltre sale a 7 giorni il congedo parentale per i neopapà.