Ad undici anni dalla nascita, il Bitcoin, tra alterne vicende, sta diventando sempre più “familiare” tra gli investitori. E non solo. Secondo un sondaggio dal condotto da eToro, piattaforma di social trading, la regina delle criptovalute potrebbe diventare di uso comune già nel giro di cinque anni. Così la pensano la maggior parte degli intervistati. Ma c’è anche chi prevede un’ascesa più lenta, entro i 10 anni. A chiudere gli ottimisti, che vedono la criptovaluta diffondersi a livello mainstream già entro il 2021.
Sotto i riflettori del sondaggio, condotto tra giornalisti, addetti ai lavori e semplici appassionati di Bitcoin, quali sono state le prime ed ultime volte in cui hanno fatto uso di una tecnologia, utilizzato uno strumento, messo in atto comportamento.
In tema di tecnologia, emerge che il primo indirizzo email attivato non si scorda mai, tutti gli intervistati infatti lo hanno ancora ben stampato in mente. Un recapito divenuto fondamentale, come il nostro indirizzo di casa. Il contrario di quanto è avvenuto per il primo prelievo di euro: azione che non è rimasta impressa nella mente della quasi totalità delle persone.
Ricordi più confusi sul primo accesso a internet: Altavista, Google, Enciclopedia Encarta ’98 e Pirandello alcune delle ricerche effettuate. C’è poi chi ha cercato volutamente contenuti “particolari”, come Playboy, e chi ci è incappato per sbaglio, cercando un più vago Queen.
La digitazione è stata la protagonista di un’altra domanda, in particolare quella relativa all’ultima volta nella quale essa è avvenuta sulla tastiera di una macchina da scrivere, piuttosto che su quella di un PC. Sorprende, o forse no, che molti non l’abbiamo mai usata.
Tanti altri intervistati non ricordano il passaggio dall’analogico al digitale, mentre per qualcuno è stato invece importante: 1996 e addirittura 2004 gli ultimi anni di utilizzo. Interessanti anche gli scopi: c’è chi ha battuto a macchina una tesina di quinta elementare, chi se ne è servito durante l’esame di stato per divenire giornalista professionista.
Ci sono poi strumenti che ancora fanno fatica a lasciare il passo ai nuovi mezzi di comunicazione: una cartolina è sempre romantica, soprattutto se inviata a un nostro caro: in cima alla lista le nonne, seguite dalle mamme e dai migliori amici. Anche le macchine fotografiche trovano ancora spazio in valigia. Una passione che i vantaggi in termini di portabilità offerti dei moderni smartphone, non riesce proprio a spegnere. La maggior parte degli intervistati l’hanno portata con sé negli ultimi due anni. Ma c’è anche chi l’ha abbandonata a inizio millennio (tra il 2002 e il 2005).
Anche la prima volta in aereo è rimasta impressa nella mente delle persone. Generalmente il viaggio è stato in Europa, con Londra come meta più gettonata per distacco, rispetto a Parigi o Berlino. Ma c’è anche chi si è spinto ben più lontano, visitando New York.
E la prima chiamata tramite cellulare? La mamma è stata la persona più contatta con il nuovo mezzo, seguita dal migliore amico/a e dal fidanzato/a dell’epoca, quando finalmente si poteva evitare l’imbarazzo di passare prima per il telefono di casa, rischiando che a rispondere fosse il genitore.
Ben vivida nei ricordi anche la prima serie TV “divorata”, un tipo di comportamento che solo le moderne piattaforme di streaming hanno indotto. Vince la sit-com “Friends”, seguita a ruota da altre serie cult come “E.R. – Medici in prima linea” e “Lost”. Ma c’è anche chi è voluto affogare nei ricordi, o rimediare a una grave mancanza, divorandosi “Happy Days”.
Divenuto di uso comune anche il car sharing, fenomeno che si è diffuso negli ultimi anni. C’è chi ha voluto fare da apripista, noleggiando l’auto non appena lanciata l’app del servizio. C’è chi ha affittato l’auto per ovviare a un guasto della propria vettura, entrare nella ZTL o andare a vedere in concerto. Solo in pochi non l’hanno mai utilizzato.