Negli anni Trenta l’impegno dimostrato da un ingegnoso minatore russo, Aleksej Stakanov, capace di una produttività fino a 14 volte superiore al normale, fu premiato in ogni modo dal regime sovietico. Medaglie, riconoscimenti e, a un anno dalla morte, nel 1978, allo stacanovista per eccellenza fu intitolata perfino una città.
Molti lavoratori di oggi, al contrario, non vedono adeguatamente riconosciuti gli sforzi fatti dalle proprie gerarchie aziendali.
Secondo una ricerca di Hays, una società specializzata nel reclutamento delle risorse umane, il 63% degli impiegati lamenta una mancanza di riconoscimento per il lavoro svolto, mentre l’8% afferma addirittura di non aver mai ricevuto elogi sul posto di lavoro.
Il complimento dei superiori, afferma la ricerca condotta su un campione di 1.000 aziende in 157 Paesi, sarebbe perfino più gradito dei benefit aziendali.
“Vantaggi e benefit sensazionalistici sono un trend che, negli ultimi anni, molte aziende hanno cavalcato”, afferma Carlos Manuel Soave, managing director di Hays Italia, “tuttavia, quando si tratta di attrarre e trattenere i migliori talenti sul mercato, esprimere il giusto riconoscimento per il lavoro svolto è indispensabile e viene prima di qualsiasi riconoscimento materiale”.
Le aziende, considerando che le pratiche di recognition non sono necessariamente costose, hanno iniziato a implementarle nelle politiche aziendali. Il tasso di engagement, così, è cresciuto del 129%.
“Per essere proficuo, l’apprezzamento dei dipendenti non deve necessariamente essere costoso”, prosegue Soave, “si tratta, in realtà, di trovare il tempo per riconoscere il successo dei propri collaboratori, valorizzandoli e facendoli sentire apprezzati e unici.
Più la gratitudine espressa è personalizzata, più è efficace. I capi migliori sanno come motivare e coinvolgere i propri collaboratori, ritagliandosi in agenda dei momenti in cui esprimere loro riconoscenza”.
Gratificazioni, alcuni consigli
Ecco qui una serie di semplici consigli firmati Hays per una staff recognition di successo:
- Dire “Grazie” – Così come evidenzia Lovell “un grazie da un superiore aumenta il sentimento di apprezzamento di un dipendente del 116%, le lodi spontanee lo aumentano del 172%, mentre il riconoscimento formale aumenta l’apprezzamento del 355%”.
- Il riconoscimento dall’alto – Per essere efficace, un riconoscimento deve arrivare dall’alto, con il datore di lavoro o il Managing Director che si congratulano per i risultati ottenuti attraverso il duro lavoro dei collaboratori. Questo può essere declinato in forma concreta, come attraverso la consegna di un premio, o più astratta, come un discorso di lode.
- Non va dimenticato il Peer-To-Peer – Il riconoscimento peer-to-peer vede tutti in azienda giocare un ruolo attivo nell’evidenziare risultati e performance dei colleghi che altrimenti, invece, verrebbero ignorati.
- Social media aziendali – Molti programmi di riconoscimento moderni sono già integrati con i più diffusi social media, strumenti e app di comunicazione interna alle aziende, così da valorizzare istantaneamente, di fronte ad una audience il più ampia possibile, i lavoratori che stanno svolgendo un lavoro eccellente.
- Premiazioni e Award – Gli eventi di award aziendale evidenziano, su base annua, i top performer, per esempio nel servizio di customer care o nella promozione dei valori aziendali. L’obiettivo è quello di ispirare gli altri professionisti a fare lo stesso.