Wall Street frena, mentre si susseguono le voci sulle trattative Usa-Cina
Le tensioni sulle trattative commerciali fra Usa e Cina continuano a guidare i movimenti del mercato americano che questa mattina ha aperto in territorio negativo a New York. Lo S&P 500 ha ceduto lo 0,3%, il Dow Jones e il Nasdaq lo 0,4%. Durante la giornata di martedì lo S&P 500 e il Nasdaq avevano raggiunto nuovi massimi intraday.
Al centro dell’attenzione ci sarebbero i contenuti dell’accordo di Fase 1 fra Cina e Usa, in fase di definizione: non è chiaro se oggetto delle trattative siano solo i dazi previsti per il prossimo 15 dicembre o anche quelli già in essere, hanno detto fonti riservate al Wall Street Journal.
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Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.
A settembre, il surplus della bilancia commerciale dell’Eurozona ha raggiunto 12,5 miliardi di euro, superando le aspettative degli analisti. Le esportazioni hanno visto un leggero aumento, mentre le importazioni sono diminuite. L’interscambio commerciale all’interno dell’area euro è calato, mentre l’intera Unione Europea ha registrato un surplus di 9,6 miliardi di euro.
La Borsa di Tokyo ha terminato la giornata in calo, influenzata dalle politiche restrittive della Fed e dal crollo dei titoli tecnologici in Asia, seguendo Wall Street. Mentre le banche hanno limitato le perdite, l’indice Nikkei ha perso l’1,09% e il Topix lo 0,73%. La BoJ si prepara a un aumento dei tassi a dicembre. Hong Kong in ripresa, Shenzhen e Shanghai mostrano andamenti contrastanti.
Piazza Affari tra le peggiori d’Europa con impatto stacco divdiendi: oggi sono numerose le società del Ftse Mib impegnate nell’appuntamento cedola