Dall’acronimo inglese “Contract for Difference” ossia Contratto per differenza, i CFD sono contratti (derivati) che replicano esattamente i prezzi dell’attività finanziaria sottostante senza tuttavia averne il possesso.
Anziché negoziare o scambiare fisicamente lo strumento finanziario, il CFD rappresenta dunque un’operazione in cui due parti convengono per scambiare denaro sulla base della variazione di valore dell’attività sottostante che intercorre tra il punto in cui l’operazione viene aperta e il momento in cui la stessa viene chiusa.
I CFD possono replicare il prezzo di un’azione, di un indice, di una valuta, di una materia prima, di un’obbligazione e di molti altri strumenti finanziari. Essendo un prodotto a leva, all’investitore non è richiesto di pagare l’intero valore dell’operazione in quanto è sufficiente depositare un margine (che normalmente varia tra il 10% e il 20% del valore dell’operazione, a seconda del tipo dello strumento scambiato e della sua volatilità).
In generale, va detto che si tratta di strumenti derivati negoziati fuori mercato (mercato OTC), con elevato grado di rischio, che permettono agli investitori di trarre vantaggio dal rialzo (posizione long) o dal ribasso (posizione short) del prezzo degli strumenti sottostanti.
Come fare CFD trading?
Una volta scelta la piattaforma di trading, basta selezionare lo strumento che si desidera utilizzare ed inserire l’ordine.
Quando si apre una posizione rialzista, si acquista contratti di tipo Long, che per l’appunto gli consentono di ottenere delle plusvalenze proporzionali ai rialzi.
Quando si apre una posizione ribassista, il trader acquista contratti di tipo Short, che gli consentono di ottenere delle plusvalenze proporzionali ai ribassi.
Immaginiamo un CFD che replica il titolo Amazon:
- Se il titolo Amazon sale, traggono profitto coloro che hanno negoziato al rialzo.
- Se il titolo Amazon scende, traggono profitto coloro che hanno negoziato al ribasso.
Durante il periodo in cui la posizione resta aperta, al detentore di CFD viene addebitata o accreditata una somma che riflette gli adeguamenti di interesse e di dividendi.
In caso di posizioni ‘long’, si ricevono dividendi e si pagano interessi. Questi ultimi vengono calcolati solitamente aggiungendo una percentuale fissa (spread) ad un tasso di riferimento base. L’opposto avviene in caso di posizioni ‘short’ (gli interessi vengono calcolati sottraendo una percentuale fissa al tasso di riferimento).