A una settimana circa dalle elezioni britanniche, le possibilità che una salda maggioranza dei conservatori possa far passare il Brexit deal sembrano elevate. Ma quello che accadrà in seguito, secondo il nuovo commissario Ue al Commercio, Phil Hogan, sarà un percorso tutt’altro che breve o agevole. Dopo l’uscita del Regno Unito dall’Ue, infatti, inizieranno i negoziati per la definizione di un nuovo trattato commerciale che regoli gli scambi fra la Gran Bretagna e i Paesi membri.
Hogan, in una nota scritta, ha fatto sapere che sarà molto difficile che questo trattato possa essere concluso entro il 2020. Secondo i termini dell’accordo sul ritiro dall’Ue, il periodo di transizione economica che manterrà invariati i rapporti commerciali fra le due aree scadrà proprio alla fine del prossimo anno, salvo ulteriori proroghe.
Le priorità secondo Phil Hogan
“Non abbiamo un metro preciso per prevedere quanto tempo ci vorrà per negoziare un accordo con il Regno Unito dal momento che non esiste un precedente”, ha detto Hogan, “stiamo entrando in acque completamente inesplorate”.
“Un certo numero di giornali britannici mi ha citato fuori contesto per indicare che credevo che un accordo fosse realizzabile prima della fine del 2020”, ha aggiunto il commissario di nazionalità irlandese, “la cosa più produttiva che il governo del Regno Unito potrebbe fare a questo punto è concentrarsi sui contenuti, non sui tempi”.
Hogan ha poi voluto rassicurare sul fatto che non si stia “assolutamente iniziando da zero; dovremmo essere in grado di quadrare su molte aree di allineamento in modo relativamente rapido, dato l’elevato livello di convergenza che già c’è”. Ciononstante, ha scritto, “siamo ancora ignari sul tipo di accordo di libero scambio che alla fine vorrà il Regno Unito. Quindi la priorità urgente per il prossimo governo [britannico] dovrà essere quella di delineare le sue preferenze, e quindi definire attentamente i suoi interessi offensivi e difensivi per ogni fase dei negoziati”.
Fra le altre linee prioritarie del suo mandato, Hogan ha avuto modo di sollecitare una riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio (da tempo attesa, ma di fatto ferma da anni). “Il Wto”, ha affermato il commissario europeo, “non è più adatto per gli scopi che dovrebbe avere nell’economia globale altamente integrata e guidata dalla tecnologia di oggi… Dobbiamo riformare con urgenza il Wto per renderlo nuovamente pertinente e operativo”.