Gli italiani spendono soprattutto per i veicoli a due e a quattro ruote e per arredare e per abbellire casa, grazie anche all’incremento delle compravendite di immobili (oltre il 6%) e alla proroga degli incentivi fiscali. Scende invece per la prima volta dopo 10 anni la spesa per gli smartphone, un settore condizionato anche dall’attesa del 5G.
Sono alcuni dei dati emersi della 26/a edizione dell’Osservatorio dei Consumi Findomestic, in collaborazione con Prometeia, da cui è emerso che tre regioni, Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna, trainano i consumi nazionali di beni durevoli, che nel 2019 arriveranno a quasi 75 miliardi di euro (+2,1%, cioè 1,5 miliardi), il 7% del totale dei consumi, contribuendo alla crescita di quelli interni (+1,1%), che prosegue da 6 anni, seppure in attenuazione (+1,8% nel 2018).
Da segnalare che le prime sei regioni in classifica (Lombardia, Veneto, Lazio, Emilia Romagna, Piemonte e Toscana) rappresentano il 65% del totale della spesa di beni durevoli in Italia nel 2019.
OK casa, giù telefonia
Il comparto casa che rappresenta il 46% dei consumi di beni durevoli pari a 75 miliardi di euro (+2,1%) cresce dello 0,5% nel 2019 a quota 34,5 miliardi di euro. Nel dettaglio a trainare il comparto è l’arredamento che fa segnare, per il sesto anno consecutivo grazie anche agli incentivi, una crescita del 2,1% a 15,2 miliardi di euro. Un valore che resta però inferiore del 10% rispetto ai valore pre-crisi del 2007.
In calo invece l’altro comparto principale del mercato casa, rappresentato dalla telefonia e dall’elettronica di consumo, che fa segnare una flessione dell’1,2% a 14,6 miliardi di euro. Il comparto telefonia fa segnare una flessione del 4,4% in termini di valore, a causa del calo, per la prima volta dopo 10 anni della vendita di smartphone, diminuita del 6% a quota 5,5 miliardi.
Una flessione giustificata con l’attesa dell’introduzione della tecnologia 5G, che dovrebbe prendere l’avvio alla fine del 2021. In controtendenza la nicchia dei wearables (in particolare smart watch), che fa segnare una crescita del 61,5% in termine di valore, e gli auricolari (+45,5%).
Nell’ambito dell’elettronica di consumo, rappresentata per oltre l’80% dalle Tv ancora in flessione (-5,4%), il calo, invece, è stato del 5,6% a 1,8 miliardi di euro. In controtendenza il settore “home comfort” (+36,1%), in particolare condizionatori e prodotti per il trattamento dell’aria.
Andamento positivo anche per gli elettrodomestici, grandi e piccoli, che crescono rispettivamente dell’1,7% e del 6,4% per un valore di 4,6 miliardi di euro. Bene anche gli altoparlanti per Tv, Pc e Tablet (+12,1%) e gli Audio Home System (+9,3%), specialmente quelli dotati di smart speaker. In calo anche il comparto dell’IT dello 0,8% a 1,9 miliardi di euro causa della contrazione dell’1,8% vendite di Pc (che valgono oltre il 50% del mercato) e tablet.
Credito al consumo
Resta positivo il trend del credito al consumo, col segno più da 8 anni (+3,9% nel 2019) e si evidenzia sempre più come sostegno ai consumi e incide sempre di più l’e-commerce. Elemento chiave quando gli italiani comprano l’auto: oggi si acquista a rate il 91,6% di moto e scooter, il 90% delle auto usate e oltre il 75% delle auto nuove.
Anche nel comparto della tecnologia consumer (elettrodomestici, elettronica e telefonia) la penetrazione del credito è significativa (17%), a testimonianza di come il credito al consumo sia oggi uno strumento fondamentale a sostegno dell’economia familiare.
Quanto ai canali di acquisto, in crescita l’e-commerce che nel 2019 ha toccato quota 31,6 miliardi di euro (+15%) e vale il 7% degli acquisti di mobili (+30% rispetto al 2018), l’11% della spesa in elettrodomestici (+12,6%) e il 20,4% dei consumi di prodotti informatici (+16%).