Dopo la Fed, oggi è il giorno della BCE. Non sono attese novità di politica monetaria per la prima riunione di politica monetaria del consiglio direttivo dell’istituto di politica monetaria sotto la guida di Christine Lagarde in calendario oggi a Francoforte.
I mercati attendono l’appuntamento con curiosità, anche se non ci sono in agenda particolari mosse dalla Banca centrale europea, dopo che Mario Draghi ha fatto pieno ricorso alla sua cassetta degli attrezzi di politica monetaria ultra-accomodante nella riunione di settembre lanciando un nuovo Qe, tagliando il tasso sui depositi di 10 punti a -0,5% e allungando la forward guidance.Tutti gli articoli
Fari sulle stime di crescita e inflazione
I fari saranno inoltre puntati sulle nuove stime di crescita del Pil e dell’inflazione per l’anno in corso e i prossimi includendo per la prima volta una proiezione sul 2022. Gli analisti non si attendono dunque significative variazioni rispetto alle stime di settembre allorchè gli economisti della Bce avevano previsto un pil in crescita dell’1,1% nel 2019, dell’1,2% nel 2020 e dell’1,4% nel 2021.
…e sulla conferenza stampa
Il vero elemento di interesse sarà rappresentato dallo stile e dal linguaggio che Lagarde utilizzerà in conferenza stampa. Da quello si capirà se il nuovo numero uno dell’istituto di Francoforte manterrà o meno una continuità con Mario Draghi, visto che per quanto riguarda la politica monetaria è praticamente obbligata a farlo.
Da direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Lagarde aveva spesso sottolineato gli aspetti di criticità dell’economia globale e invitato le banche centrali – inclusa la Bce – a fare di più. Da vedere se rispondendo alle domande dei giornalisti riuscirà a trovare un tono che non generi malumori all’interno di un consiglio direttivo che la attende, come del resto il mercato, al suo debutto.
A questo proposito, Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud AM ha scritto in una nota:
“Nel terzo trimestre il Pil dell’Eurozona ha mostrato come la spesa dei consumatori sia ancora sana. Nel dettaglio i consumi delle famiglie dell’Eurozona sono cresciuti nell’ultimo trimestre (+2,0% su base annua) e la fiducia dei consumatori – che rimane a livelli elevati – evidenzia come probabilmente questo slancio proseguirà. Allo stesso tempo i dati hanno mostrato come la debolezza nel comparto manifatturiero (-1,6%) non si sia estesa al settore dei servizi. Infatti, la produzione di servizi è aumentata dell’1,4%. Ciò suggerisce che la debolezza del settore industriale rimane isolata. In questo scenario, si inserisce il meeting Bce. Non prevediamo cambiamenti sulla politica monetaria e riteniamo che l’attenzione degli esperti si concentrerà sulle previsioni relative all’inflazione per il 2022 – che è una novità – e su come il presidente entrante, Christine Lagarde offrirà indicazioni sulla politica futura, seguendo l’inclinazione molto accomodante data dal suo predecessore. Osservando i dati, gli ultimi numeri sull’inflazione core sono stati incoraggianti, suggerendo che non sono necessari ulteriori stimoli. Pertanto, non prevediamo ulteriori riduzioni dei tassi d’interesse nel 2020”.
Nessun colpo di scena è atteso da François Rimeu, senior strategist, La Française AM, che in una nota ha spiegato: “Per otto anni abbiamo assistito a una storia d’amore fra la BCE di Mario Draghi e i mercati. Questo è l’inizio di una storia nuova, che potrebbe anche condurre a sviluppi imprevisti nel corso della giornata”.
“Ci aspettiamo che i mercati si concentrino su come Christine Lagarde indosserà i panni di presidente della BCE. Il modo in cui parlerà, le parole scelte e tutto ciò che attiene alla comunicazione non verbale saranno della massima importanza. Lagarde potrebbe parlare di come proverà a costruire una leadership fondata su un approccio basato sulla consensualità”.