UK, Hermes: nel 2020 breve fase di recessione post-Brexit
Con l’impennata della sterlina, i titoli del Regno Unito hanno risposto positivamente, così come utilities e telecomunicazioni che hanno registrato un sell off dinanzi alla prospettiva di una riforma del lavoro e di nazionalizzazioni.
Così Louise Dudley, Global Equities Portfolio Manager, Hermes Investment Management commenta i risultati delle elezioni in UK.
Il risultato market-friendly, sebbene positivo sia per il listino FTSE100 che per il 250, non è altrettanto promettente per alcuni titoli internazionali come quelli legati al settore estrattivo e le blue chip. Guardando al 2020, le revisioni sono state positive in quanto è venuta meno una dose di incertezza. Tuttavia, le aspettative per il 2021 sono diminuite, in quanto l’economia potrebbe subire una breve fase di recessione post-Brexit dopo le cifre deludenti registrate in settimana dal PIL del Regno Unito
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.